E’ morto Zamparini, ex presidente del Palermo. Vestì in rosanero campioni: da Ilicic a Pastore, da Cavani a Dybala

di Giancarlo Drago
E’ morto Maurizio Zamparini, uno degli ultimi Presidenti “padri padroni” del calcio italiano. Quel calcio adesso in mano a miliardari italoamericani, multinazionali e fondi di investimento.
Il “patron” aveva 80 anni ed era ammalato da tempo, afflitto anche dalla perdita improvvisa del giovane figlio Armando, ritrovato morto in un appartamento a Londra.
E’ spirato nella clinica di Cotignola (Ravenna) dove era ricoverato, ma già alla vigilia di Natale era stato operato d’urgenza a Udine, dove era nato, per una peritonite.
Presenza importante e controversa per i suoi metodi autoritari e per i difficili rapporti con gli allenatori, Zamparini era entrato nel mondo del calcio nel 1986 alla guida del Pordenone, che militava in Serie C. Nel 1987 acquisisce il Venezia, riportandolo nella massima serie.
Nel 2003 acquista il Palermo, reduce de alcune gestioni infelici che avevano cancellato gli ultimi successi e il ritorno in serie A raggiunto con Renzo Barbera, Presidente “gran signore”, cui é intitolato lo stadio della Favorita. Con Zamparini i rosanero conquistano due qualificazioni alle coppe europee, sfiorano una qualificazione alla Champions League e raggiungono una seconda finale di Coppa Italia, persa nel 2011 contro l’Inter.

Ma la presidenza dell’ imprenditore friulano viene ricordata dai tifosi del Palermo sopratutto per i calciatori che portò a indossare la maglia rosanero. Una galleria di campioni come non si era mai vista e che forse non si rivedrà più, almeno per i prossimi anni, visto che oggi il Palermo milita in serie C (dopo la cessione nel 2018 e il fallimento della società) cercando nuovi proprietari che subentrino all’attuale gestione priva dei mezzi necessari per puntare al calcio di vertice.

Accanto ai direttori sportivi, osservatori e procuratori, Zamparini seppe scoprire in prima persona tanti campioni, poi ceduti a Club più importanti, ricavandone plusvalenze che però non bastavano a rendere solide le casse della squadra.

Luca Toni, Zauli, Sirigu, Grosso, Barzagli, Balzaretti, Zaccardo, Amauri, Cavani, Ilicic, Pastore, Miccoli, Vazquez, Dybala, Belotti, Nestorovsk e altri che ci sfuggono, ma che meriterebbero di affiancare questi grandi campioni che Maurizio Zamparini seppe far “recitare” sul palcoscenico della Favorita.










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