Olio del Giardino della Memoria di Capaci consacrato nelle messe crismali delle diocesi siciliane

Palermo- poliziotti della Questura
Nel corso della Santa Messa Crismale del Giovedì Santo, che si è svolta nella cattedrale di Palermo, ed officiata da Monsignor Corrado Lorefice, è avvenuta, alla presenza del Questore della provincia di Palermo, con la partecipazione del clero e dei fedeli della Diocesi, la consacrazione degli oli che verranno utilizzati per amministrare i sacramenti dell’iniziazione cristiana e unzione degli infermi.
Quest’anno, l’olio crismale contiene anche l’olio ricavato dalla frangitura delle olive degli alberi piantati nel Giardino della memoria di Capaci, offerto dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Quarto-Savona 15 per la consacrazione, che verrà utilizzato come olio santo dalla Chiesa siciliana nel corso dell’anno liturgico.Così come a Palermo anche nelle diocesi di Monreale, Cefalù e Piana degli Albanesi, funzionari della Polizia di Stato hanno offerto per la consacrazione l’olio prodotto dagli ulivi del giardino di Capaci.
 Cefalù- Vice Questore dott. Francesco Virga alla guida del Commissariato
La produzione, la consegna ed oggi la consacrazione dell’olio della memoria di Capaci rappresentano dei momenti significativi e altamente simbolici, derivanti da un percorso di
cambiamento e di riscatto che l’intera comunità palermitana ha intrapreso in questi anni. Un olio che ungerà non solo Vescovi, sacerdoti, battezzati e cresimati, ma consacrerà la vita del giusto come quella di Cristo morto sulla croce. Un olio dal sapore di giustizia e di legalità, che profuma di redenzione, diventando cura per le tante ferite inferte dalla mafia,
ed al contempo simbolo per tutti i siciliani dell’autenticità e della profondità del sentimento religioso.

Afferma il Questore della Provincia di Palermo dott. Leopoldo Laricchia: “L’ulivo di pasqua, l’ulivo della pace e della speranza, della rinascita che è stata la risposta alla ferocia e alla arroganza della criminalità. Poi continuamente messa all’angolo e lì deve restare:”

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