Caltanissetta: rinvenuto nell’area archeologica di Gibil Gabib uno stampo in terracotta del VI-V secolo a.C. riferibile a Persefone-Kore

L’Assessore Samonà: “Un importante ritrovamento ancora più prezioso perché frutto della collaborazione responsabile dei privati cittadini”. Uno stampo in terracotta con fattezze femminili, molto probabilmente attribuibili a Persefone-Kore e databile tra la fine del VI secolo e gli inizi del V secolo a.C. è stato rinvenuto nella zona archeologica di Gibil Gabib (Caltanissetta) da Francesco Lauricella, Magistrato in pensione del Tribunale di Caltanissetta, appassionato di archeologia, che lo ha consegnato alla Soprintendente dei Beni culturali di Caltanissetta, Daniela Vullo. Il reperto, parzialmente integro, consiste in uno stampo in terracotta (matrice anteriore) recante fattezze femminili, molto probabilmente attribuibili a Persefone-Kore e raffigura una giovane donna abbigliata con chitone, himation e con i capelli raccolti in trecce sul petto. L’immagine, che sulla parte posteriore non è rifinita, ha un’altezza di 9 cm ca. e larghezza di 4.5 cm ca.
Il reperto si inserisce nella tradizione coroplastica geloa-akragantina. “Un importante ritrovamento – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – reso ancora più prezioso perché la sua consegna alla Soprintendenza è frutto di quella responsabile e proficua collaborazione dei privati cittadini. Siamo tutti custodi di ciò che la storia ci ha consegnato. Avrò il piacere di incontrare il dott. Lauricella che ai nostri occhi è un testimone di bellezza”. Il suo ritrovamento è particolarmente significativo poiché attesta la produzione in loco, in serie, di manufatti fittili connessi al culto di Demetra-Kore. Il bene è stato consegnato dalla Soprintendente di Caltanissetta, Daniela Vullo, al Direttore del Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta, Luigi Gattuso che, dopo le necessarie operazioni di schedatura e inventariazione, lo renderà disponibile alla pubblica fruizione esponendolo in una delle vetrine del Museo contenenti reperti provenienti dal sito archeologico demaniale di Gibil Gabib.

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