Lavoratori Moneynet, Zacco(FI): “Esprimo piena solidarietà. Occorre che intervenga il Sindaco”

“Esprimo solidarietà ai lavoratori dell'azienda Moneynet del gruppo Ivs. Ritengo inaccettabile il dramma sociale che stanno vivendo i 23 dipendenti dell'azienda che opera nel settore della monetica, delle Tlc e dell'assistenza tecnica”, lo dichiara il consigliere comunale di Forza Italia, Ottavio Zacco. “Ancora più scandaloso è che, nonostante il settore non sia in crisi, i dipendenti, senza alcun preavviso, hanno ricevuto le procedure di licenziamento per 23 dei 58 lavoratori in forza nella sede di Palermo, in via Aiace 134 – prosegue Zacco -. L’ennesimo abuso di imprenditori senza scrupoli, che vengono ad investire a Palermo, sfruttando le risorse locali, e appena esaurite le risorse fuggono, tutto questo senza nessuno scrupolo verso i lavoratori e le loro famiglie”. “In questi anni – precisa il consigliere comunale di Palermo - i lavoratori hanno assistito ad un logorante susseguirsi di cambi di ragione sociale, transitando dall’azienda familiare Di Marco, all’istituto di pagamento certificato dalla Banca D'Italia, acquisita e poi rivenduta tra diverse grosse società del settore, tra cui la più importante, Nexi, che detiene quasi il monopolio delle transazioni e terminali pos in Italia e una tra le prime in Europa, per poi terminare con l'ultima acquisizione nel Gruppo IVS S.p.A., società di vending leader nel settore dei distributori automatici”. “Nonostante tutto il comparto, durante la crisi pandemica, non abbia subito nessun calo di fatturato, oggi l’azienda annuncia un taglio ingiustificato che interessa solo il personale impiegato nel Sud Italia, una decisione aziendale scellerata, un atto di sciacallaggio sociale che il nostro tessuto economico non può permettersi – conclude Zacco -. Dopo i casi conclamati che hanno coinvolto i lavoratori di Almaviva, Covisian, hotel Excelsior, si aggiunge un altro dramma economico per decine di nuclei familiari. Occorre un immediato intervento del Sindaco, affinché si attivino tutte le procedure per l'avvio di un tavolo di crisi presso il MISE, affinché si garantiscano i livelli occupazionali dei lavoratori impiegati nella sede di Palermo e si diano regole certe al fine di evitare che, in futuro, imprenditori senza scrupoli, utilizzino le aziende come bancomat per poi licenziare il personale”.

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