I giudici: "Brusca libero è socialmente pericoloso" disposta la sorveglianza speciale

Giovanni Brusca da anni collaboratore di giustizia e scarcerato il 31 maggio di un anno fa dopo aver scontato 25 anni di detenzione sarà sottoposto alla sorveglianza speciale perchè ritenuto socialmente pericoloso. La notizia data dalla redazione palermitana de La Repubblica è stata confermata da alcune fonti investigative. La scarcerazione di Brusca già aveva destato scalpore e indignazione soprattutto tra i familiari delle vittime della Strage di Capaci. Brusca è l'uomo che pressò il pulsante del telecomando che azionò il tritolo posto sotto l'autostrada, quel tragico 23 maggio del 1992 dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie, la giudice Francesca Morvillo, il caposcorta Antonio Montinaro e gli agenti Rocco Dicillo e Vito Schifani. Inoltre Brusca tra gli innumerevoli delitti, conta anche quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino, sequestrato e tenuto nascosto in un casolare per quasi due anni e poi sciolto nell'acido. Brusca venne arrestato dagli uomini della Catturandi in una villetta a  Cannatello,  in provincia di Agrigento il 20 maggio 1996. Adesso, dopo che Brusca era un cittadino libero, il tribunale Misure di prevenzione di Palermo ha accolto le valutazioni del questore Laricchia.

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