I siti archeologici dell’area di Noto saranno fruibili attraverso nuove tecnologie di utilizzazione 3D e di realtà aumentata

L’assessore Samonà: “La collaborazione tra parco archeologico e Università della Florida realizza un passo avanti nella conoscenza e fruizione del patrimonio archeologico regionale”. In corso per il secondo anno consecutivo la campagna di studi e ricerche nei siti archeologici della città greca di Eloro (prima sub-colonia di Siracusa) e della villa romana del Tellaro (Comune di Noto), grazie alla Convenzione sottoscritta tra il “Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai”, diretto da Antonio Mamo e l’Institute for Digital Exploration dell’University of South Florida. Le attività di ricerca, hanno come direzione scientifica la codirezione scientifica l’archeologa Rosa Lanteri per il Parco e il professor Davide Tanasi, , di origine netina, docente di Archeologia Digitale e direttore dell’Institute for Digital Exploration. Lo scopo del progetto è quello di utilizzare le tecnologie digitali più avanzate per la prospezione geofisica e il telerilevamento in modo da documentare, attraverso la creazione di modelli 3D, e di re-interpretare le importanti evidenze archeologiche dei due siti avviando una nuova modalità di comunicazione dei siti su scala globale attraverso la produzione di media - sia tradizionali che innovativi – con uso della realtà virtuale aumentata ed immersiva. “Un progetto ambizioso – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, che si muove nella direzione di far conoscere e rendere sempre più fruibile il patrimonio archeologico dell’area netina attraverso l’utilizzazione delle moderne tecniche di ricostruzione e l’utilizzazione della realtà aumentata. Questa è la direzione verso cui la regione siciliana si sta muovendo, anche grazie al finanziamento di progetti che consentono la digitalizzazione del patrimonio regionale e la diffusione attraverso il web”. Grazie all’applicazione di tecnologie di digitalizzazione 3D e a strumenti di analisi spaziale d’avanguardia, quali la laserscansione terrestre, il lidar, la fotogrammetria digitale terrestre ed aerea ed il GIS, combinati ad uno scrupoloso studio topografico ed architettonico, è stato possibile produrre cartografie tecniche riviste e corrette, evidenziando le principali fasi di sviluppo dei due siti. I modelli 3D ad alta risoluzione generati verranno utilizzati per monitorare nel tempo le condizioni dei siti, dai mosaici della villa del Tellaro alle imponenti architetture in calcare di Eloro, per testare ipotesi di ricerca in ambiente virtuale, offrire esperienze di conoscenza dei siti anche ai visitatori con disabilità e promuovere la divulgazione attraverso il web. L’utilizzo del georadar già durante la prima campagna ha, peraltro, consentito di identificare nuove evidenze ancora nel sottosuolo che, da una parte, hanno permesso di meglio comprendere il contesto delle strutture già messe in luce, e dall’altra consentiranno di pianificare con estrema precisione interventi di scavo futuri. Durante la campagna 2022 si è completata la scansione 3D di reperti rinvenuti nelle villa Romana del Tellaro allo scopo di riposizionarli negli originari contesti di rinvenimento all’interno del modello 3D delle strutture e ambienti della villa. Una ‘ricontestualizzazione virtuale’ che ricreerà digitalmente lo spazio quotidiano al tempo dei Romani. Ad Eloro, le indagini si sono concentrate nell’area del cosiddetto santuario di Asclepio ma, soprattutto, nell’area dell’Agorà. Il team di ricerca si avvale anche della collaborazione di ricercatori e studenti delle università tedesche Ludwig-Maximilians-Universität München e Otto-Friedrich-Universität Bamberg.

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