Mafia, beni per oltre un milione sequestrati ad imprenditore edile agrigentino

Sequestro di beni nei confronti dell’imprenditore edile, sottoposto a procedimento di prevenzione perché ritenuto contiguo all’organizzazione mafiosa “Cosa nostra”. 
Il provvedimento cautelare è stato emesso, ai sensi dell’art. 24 del D. L.vo n. 159/2011 (c.d. codice antimafia). L’imprenditore è stato arrestato nel 2018 ed è imputato (con sentenza di condanna in primo e secondo grado) per il reato di favoreggiamento personale aggravato per aver aiutato un noto pregiudicato mafioso della provincia di Agrigento, ad eludere le investigazioni a suo carico.

Le attività investigative, delegate al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Agrigento, sono consistite nel monitoraggio degli investimenti e delle variazioni finanziarie e patrimoniali sue e del suo nucleo familiare, effettuati nel periodo in cui si sarebbe relazionato con gli ambienti di “cosa nostra”, raffrontati con la capacità reddituale dichiarata dal medesimo e dai suoi congiunti nello stesso periodo.
Tale indagine ha consentito di ricostruire gli asset patrimoniali e le disponibilità finanziarie riconducibili all'imprenditore anche indirettamente, poiché formalmente intestati a propri familiari, nonché individuare - tra questi - quelli acquisiti in un periodo in cui la redditività manifestata non giustificava la disponibilità delle risorse necessarie per tali investimenti, consentendo di attivare la presunzione che si trattasse di fondi di provenienza illecita.
Il patrimonio sequestrato dalla Guardia di Finanza è costituito dal compendio aziendale di una ditta agrituristica e di un’impresa commerciale, appezzamenti di terreno, polizze assicurative e depositi bancari per un valorecomplessivo stimato in euro 1.100.000, circa.

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