Regionali. De luca risolvere gap infrastrutturale. In Sicilia ci sono 138 incompiute

di Valeria Brancato

Si è parlato di infrastrutture e non solo ieri sera dal palco di Caltanisetta dove il leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca ha illustrato ad una piazza gremita il programma di governo della Sicilia. «Dal 26 settembre lavoreremo per chiudere la fase delle incompiute e conquistare la normalità infrastrutturale in tutti i settori strategici – ha spiegato De luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana - con particolare riguardo ai trasporti su gomma, ferro e mare, ponendo al centro della pianificazione e della concertazione stato/regione il completamento in 10 anni della rete ferroviaria, autostradale e stradale». «La Regione Siciliana si ritrova bloccata nelle opere pubbliche negli ultimi 14 anni. L’ultima realizzata è la Caltanissetta-Agrigento che è peraltro ancora in corso. Le incompiute diventano sempre più vecchie e le occasioni per dotare la nostra Isola di infrastrutture moderne ed utili si perdono ogni giorno così come le risorse disponibili che non si riescono a spendere per colpa di una burocrazia malata»«Per completare le opere ci vogliono i soldi e se la Regione non riesce ad approvare i bilanci come pretende poi di pagare le imprese? Per non parlare del ramo autorizzativo che, in Sicilia, registra la giungla di norme e regolamenti mai sottoposti ad un unico responsabile del procedimento. Abbiamo il rup del progetto, il rup della conferenza dei servizi, quello del procedimento finanziario e quello della rendicontazione; poi c’è pure quello delle varie conferenze nei vari dipartimenti perché non c’è solo chi approva il progetto. Sotto l’aspetto delle autorizzazioni in materia ambientale ci vogliono fino a 3 anni per approvare un’opera pubblica con prescrizioni che fanno a testate tra loro e con quelle della conferenza dei servizi»
Dal censimento delle incompiute in Sicilia risulta che ci sono 138 incompiute per oltre 1 mld di euro impegnati e non spesi; lo scorso anno il censimento registrava 133 opere (134 nel 2019). Quindi un aumento in controtendenza rispetto al dato nazionale. La Sicilia è prima per opere non completate e per soldi bloccati con un numero che cresce ogni anno di più; dati della regione siciliana*.
«Ecco perché la Sicilia paga il gap infrastrutturale più alto rispetto alle altre regioni e perché l’insularità risulta una piaga e non una risorsa. Abbiamo già stilato un cronoprogramma che porteremo avanti perché abbiamo le idee chiare e sappiamo dove reperire i fondi che sono stati già assegnati alla Sicilia (pnrr, fsc, po fesr, etc etc) e che il governo siciliano non è riuscito a spendere.»
Il programma di oggi prevede tappe a San Cataldo, Riesi, Mazzarino, Butera, Gela, Ragusa dove si svolgerà alle 21,30 il comizio conclusivo.

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