Micciché: tutte le strade portavano a Roma. Ma ora lui briga per quelle dell'Ars o dell’ Assessorato alla Sanità

di Giancarlo Drago
La designazione negata per Nello Musumeci, ex Presidente della Regione, proprio per il suo veto, ma adesso Ministro per il Sud e poteri marittimi da definire con Salvini, ma voluto fermamente dalla Meloni, chiude la via per Roma a Gianfranco Micciché.
Il ras di Forza Italia in Sicilia non può certo accettare di far parte del “parco buoi” in Parlamento, dove ha rivestito cariche importanti, ma dove Berlusconi, Licia Ronzulli e il sempre più ristretto e impotente cerchio magico del “cavaliere”, non possono più proteggerlo. Nè Tajani, Mulé e il futuro degli azzurri, per quel che conterà, lo ha molto in simpatia.
Resterà quindi a giocare, più o meno solo contro tutti, la sua partita in Sicilia. Un po’ incautamente ha svelato subito i suoi obiettivi: una riconferma all’ Ars, quantomeno improbabile vista la tradizione consolidata che non concede le due massime cariche regionali allo stesso partito. E Schifani é già seduto.
Oppure, l’ Assessorato alla Sanità, e Schifani non ha gradito.

E visto che l’arrivo in Sicilia dell’ ex Presidente del Senato é stato digerito con difficoltà da un Micciché che non lo ha in grande simpatia, garbatamente ricambiato, sembra da escludere un’intesa pacifica fra l’estemporaneo vertice di Palazzo dei Normanni e il felpato nuovo vertice di Palazzo d’ Orleans.

A questo punto l’uomo del 61 a zero ricorrerà a tutta la sua esperienza ed ai suoi collegamenti personali diretti e trasversali. Capacità che in questi anni ha saputo bene gestire per impadronirsi di tutto il potere possibili e imporre i suoi fedelissimi oltre ogni ragionevole dubbio.

Difficile quindi la chances per la Sanità, dove potrebbe al massimo puntare a un suo candidato , anche se si sono bruciate alcune indicazioni inopportune come Barbara Cittadini o il marito Dore Misuraca o la sua fedelissima Patrizia Monterosso. Poltrona difficile infatti visto l’alto profilo e l’esperienza che si chiede per un comparto che vale un terzo dell’intero bilancio regionale.

E come detto, difficile il percorso verso la Presidenza dell’ Ars, visto che dovrebbe toccare ai melonianii orientati sul nome del paternese Gaetano Galvagno sponsorizzato dal presidente del Senato Ignazio La Russa, ultimamente poco amichevole con Micciché, oppure ad Alessandro Aricò, spinto da Musumeci .

Non resta quindi, grazie anche all’appoggio espresso apertamente e provocatoriamente da Cateno De Luca (che conta ben otto voti d’aula) , che puntare ai pochi azzurri fedelissimi rimastigli, a scelte trasversali e al voto segreto, per un colpo di mano che chiuderebbe di fatto il percorso politico di Gianfranco Micciché in Forza Italia, ma che divertirebbe molto un personaggio come lui, offrendogli gli ultimi cinque anni di potere.

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