Si è insediata il prefetto Cucinotta. "Attenzione contro infiltrazioni mafiose e utilizzo fondi Pnrr. Presto tavolo interistituzionale sull'emergenza droga"

di Ambra Drago
Si è insediata a villa Whitaker il nuovo prefetto, Maria Teresa Cucinotta. Per lei, palermitana di 63 anni, con una Laurea in Giurisprudenza conseguita nel 1985, si tratta di un ritorno a casa. Già dal 1988 sino al 2007 aveva svolto il ruolo di funzionario all'interno della struttura mentre come ultimo incarico da prefetto lo ha rivestito in un'altra città del sud, Catanzaro in Calabria. Si è detta emozionata nel ricoprire il ruolo di Prefetto nella sua città d'origine e soprattutto nell'anno in cui ricorre il 40esimo anniversario dell'uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, poi ha voluto ricordare nel trentennale le vittime delle Stragi di Capaci e via D'Amelio, ricordando un preciso aneddoto. "Ero di turno quel sabato, 23 maggio 1992' . Era il mio primo turno di funzionario all'ufficio di Gabinetto della Prefettura e ricevetti io la prima telefonata dalla Sala operativa della Polizia che mi comunicò quanto accaduto. Essere seduta qui e ripercorrere con la mente quegli anni di Palermo è un'emozione forte. Devo dire che da quel momento la città cambiò. Cambiò la coscienza civile di tutti i cittadini. La lotta alla mafia, grazie a tutto quello che seguì con le normative in termini di legislazione di contrasto, ha avuto i suoi frutti . Si può dire che la magistratura e le Forze dell'ordine diedero un duro colpo. Io vengo dall'esperienza della Calabria ed ho potuto avere un raffronto tra Cosa nostra e la 'ndrangheta due tipi di criminalità diverse ma che mirano pur sempre al controllo del tessuto socio economico. Anche se la 'ndrangheta si è riuscita in tutti questi anni a spingere oltre non solo al nord Italia ma anche all'Estero, pur rimanendo collegata con la "casa madre". Ha ramificazioni estese ovunque soprattutto detiene un controllo del traffico di droga". Poi il prefetto ha aggiunto: " Non bisogna abbassare la guardia sul contrasto al fenomeno mafioso. La Prefettura ha un ruolo fondamentale nelle misure delle interdittive antimafia e negli scioglimenti dei Comuni con infiltrazioni mafiose. Bisogna integrare la prevenzione amministrativa con l'attività giudiziaria soprattutto in questo momento dove si devono gestire i fondi del PNRR che possono essere preda della criminalità. C'è un lavoro importante da seguire e c'è grande attenzione da parte del ministero dell'Interno. Oltre alla certificazione antimafia abbiamo una funzione di vigilanza sui Comuni per supportarli nella gestione di questi fondi. Noi tutti dobbiamo essere rigidi. La prefettura è impegnata a trecentosessanta gradi".
E noi di Siciliaunonews in conferenza abbiamo invitato ad una riflessione su come arginare il fenomeno sempre più crescente dell'assunzione di droghe, soprattutto crack, nei quartieri cittadini e quale attività di prevenzione la prefettura può mettere in campo. " E' un aspetto preoccupante quello del consumo della droga. Ho incontrato il sindaco e presto ci sarà un tavolo non solo per quanto riguarda il tema dell'ordine e della sicurezza pubblica, ma anche in tema di prevenzione. Ritengo sia utile  realizzare un incontro con l'Asp ma anche con il procuratore dei minori. Bisogna fare sistema e credo molto nell'affrontare coralmente le tematiche più difficili". Inoltre il neo prefetto di Palermo ha lanciato un messaggio ai giovani: "Dopo il Covid i ragazzi hanno continuato a vivere insieme alle famiglie momenti difficili. Penso che dobbiamo lavorare in sinergia per dare delle risposte. In fondo i giovani spesso hanno risposte scomposte perchè  non hanno dei punti di riferimento. Vanno ascoltati e guidati verso le regole che tutti noi rispettiamo. Non si vive civilmente e non s'impara a rispettare l'altro, se non si ha l' educazione che per me é alla base. La mafia non nasce per caso, ecco che alllra si parte dall'educazione dei giovani  per arrivare al rifiuto della criminalità". Tra le tappe professionali della dott.ssa Cucinotta città come Siracusa, Lecce oltre la già citata Catanzaro, città del sud. É stato chiesto in conferenza cosa manca a queste città per cambiare passo. "Devo dire che ho avuto diverse esperienze e mi sono fatta anche una cultura in tema di criminalità nelle diverse città. Ritengo che il sud dev'essere capace di sfruttare le opportunià di crescita che si danno. Una capacità di non autocommiserarsi. Qui, e lo dico da palermitana, spesso si descrive il sud come capace di sopportare e invece può essere protagonista. Abbiamo le capacità e le opportunità che devono essere usate bene perchè lo possiamo fare. Ci sono persone di valore e molte intelligenze, conclude il prefetto, ma spesso sono costrette ad andare fuori e invece dobbiamo favorire il percorso inverso".

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