Corte dei conti. Inaugurato l’anno giudiziario 2023. In Sicilia condanne per 17 milioni di euro a soggetti privati

Questa mattina, nell'Aula Magna di Palazzo Steri, sede del Rettorato dell'Università degli Studi di Palermo ha avuto luogo la cerimonia di Inaugurazione dell'Anno giudiziario 2023 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana.
Alla presenza delle maggiori autorità civili, militari e religiose, il Presidente della Sezione, Vincenzo Lo Presti, ha tenuto la relazione sull'attività svolta nel 2022.
Quindi sono intervenuti, il Procuratore regionale, Pino Zingale, il rappresentante dell'Ordine degli Avvocati, il Presidente della Sezione di controllo, Salvatore Pilato, il rappresentante del Consiglio di Presidenza e il rappresentante dell'Associazione Magistrati.Come letto dal presidente Lo Presti nella sua relazione: "La Sezione, nel 2022, in materia di responsabilità amministrativa, ha pronunciato 104 sentenze nei confronti di 301 convenuti (di cui 83 di condanna, 10 di assoluzione e 11 con altra formula).

In particolare, le sentenze di condanna, per un importo totale di 17 milioni di euro, sono state pronunciate a carico di soggetti privati che hanno chiesto e indebitamente ottenuto contributi pubblici o che ne hanno fatto un uso diverso da quello per il quale erano stati concessi, vanificandone, in tal modo, le finalità pubbliche".

Le condanne sono arrivate nei confronti di "amministratori e dipendenti che hanno indebitamente disposto, a vantaggio loro o di altri, la liquidazione di indennità ed emolumenti non dovuti - ha aggiunto il presidente - Dipendenti pubblici che, in violazione del principio di esclusività del pubblico impiego, hanno svolto attività professionale privata, anche in concorrenza con la struttura pubblica presso la quale prestavano servizio, o, addirittura, utilizzando mezzi e personale in dotazione a quest'ultima. Amministratori che hanno attribuito incarichi esterni per attività che dovevano essere svolte da personale in servizio presso l'Ente o, per le quali, la legge non consentiva il ricorso a professionalità esterne. Personale sanitario per risarcimenti erogati dalle strutture sanitarie a pazienti lesi da comportamenti gravemente colposi.
Amministratori e dipendenti, definitivamente condannati in sede penale, che, con il loro comportamento, divulgato dagli organi di informazione, hanno leso l'immagine della pubblica amministrazione. Amministratori e dipendenti che hanno determinato la soccombenza processuale dell'Amministrazione e il conseguente obbligo del risarcimento del danno e delle spese processuali".

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