A conclusione della requisitoria del processo a Mario Ciancio Sanfilippo, accusato di concorso esterno alla mafia, i pm Agata Santonocito e Antonino Fanara hanno chiesto per l’editore e imprenditore catanese la condanna a 12 anni e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati, compresi 40 milioni di euro in conti bancari. L'inchiesta della Procura di Catania verte su presunti rapporti del proprietario del quotidiano “La Sicilia” con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea. Nell'ambito della stessa inchiesta, il 22 gennaio 2022, con decisione della Cassazione che ha ritenuto inammissibile il ricorso della Procura generale, è diventato definitivo il dissequestro dei beni stimati in 150 milioni di euro riconducibili a Mario Ciancio. Il sequestro era stato disposto dalla Corte d’Appello di Catania e sono gli stessi beni di cui la Procura ha adesso chiesto la confisca al Tribunale in sede di requisitoria. Mario Ciancio Sanfilippo è assistito dagli avvocati Giulia Buongiorno, Francesco Colotti e Carmelo Peluso.
L'udienza è stata aggiornata al 27 marzo con l'intervento in aula delle parti civili: i fratelli del commissario Beppe Montana, assistiti dall'avvocato Goffredo D'Antona, l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, rappresentato dal penalista Dario Pastore, e il Comune di Catania.
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