IL GENIO DI PALERMO AL VIA: Jaka fa ballare il Convitto Falcone, ospite inattesa, Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone Il programma del primo weekend

IL GENIO DI PALERMO AL VIA Jaka fa ballare il Convitto nazionale “Giovanni Falcone”
La sua testimonianza di artista “di rientro” per il format Ho scelto il SUD Ospite inattesa, Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone Il programma del primo weekend
IMMAGINI E VIDEO INCONTRO CONVITTO FALCONE. Tornare e restare; tornare e rimettersi in gioco, tornare e decidere di prendere in pugno la propria vita nella propria terra, la Sicilia. Lo ha fatto Jaka, aka Giuseppe Giacalone, trent’anni in Toscana e da cinque nella sua Sicilia dove è tra i cantanti reggae più amati, ma lavora anche come educatore nelle carceri minorili: è stato lui stamattina a trasformare l’aula magna del Convitto Giovanni Falcone in un vibrante auditorium con i ragazzi e i relatori che applaudivano, ballavano, cantavano emozionati.
Un’energia trascinante che ha portato due allievi del Convitto a prendere il microfono e cantare anche loro, tra gli applausi dei compagni. Chi c’era lo ricorderà come uno dei momenti speciali del Genio di Palermo - festival co-organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e dall’Università di Palermo - che stamattina ha aperto la sua seconda edizione proprio portando nelle scuole “Ho Scelto il Sud”, il format che raccoglie storie di chi ha deciso di restare o di tornare in Sicilia. Gli incontri nelle scuole saranno tre, uno a weekend: a questo debutto hanno voluto essere presenti, ospiti del rettore del Convitto Cettina Giannino, sia il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, che ha voluto sottolineare come l’Università intrattenga rapporti con tremila imprese e metta al centro il futuro dei suoi studenti, e il presidente delle Vie dei Tesori, Laura Anello, che ha esortato i ragazzi a diventare “ambasciatori di questo Sud che vi appartiene, un Sud orgoglioso, produttivo, creativo, innovativo, non assistito, un Sud dove non possiamo rassegnarci alla perdita costante di capitale umano. Anziché mettere l’accento sull’esodo, noi abbiamo scelto di raccontare storie di speranza e di successo”. “Non abbiate paura di credere nei vostri sogni - ha aggiunto il rettore del Convitto, Cettina Giannino - non credete a chi vi dice che non andrete da nessuna parte se non avere santi in Paradiso, lavorate sodo e arriverete al traguardo, come ho fatto io, come hanno fatto in tanti come me”. Oltre a Jaka, hanno partecipato la blogger romana Marta Bison che, innamorata della Sicilia durante una vacanza, si è trasferita nell’Isola e qui ha costruito una start up. “La Sicilia mi ha accolto due anni fa, nel periodo post covid: ma quel mese di “acclimatamento” non è mai finito e sono qui, una migrazione al contrario – ha raccontato Marta – La mia sensazione è che qui si soffra di quello che gli analisti chiamano antimeridionalismo interiorizzato, cioè chi vive al Sud crede che tutto ciò che è fuori, è meglio. Non è così, bisogna credere che questa terra meravigliosa, di cui io sono follemente innamorata, possa avere un futuro”.
E ancora i cronisti Gero Tedesco e Michele Ruvolo che hanno percorso 7mila chilometri in giro per la Sicilia, “a volte su strade improbabili, anche a cavallo”, per raccogliere storie di chi ha scelto di tornare o di restare, costruendo futuro e dando occupazione. E poi Marco Coico, vicepresidente degli Amici delle Vie dei Tesori, 21 anni, il più giovane ingresso nella squadra. “Sono entrato nel mondo delle Vie dei Tesori attraverso un progetto di alternanza scuola-lavoro e non ne sono più uscito”. Per tanti ragazzi del Convitto coinvolti nell’accoglienza dei visitatori del Festival, l’anno scorso, “la più bella alternanza scuola-lavoro fatta nei nostri tre anni di liceo, un’esperienza che ha persino messo in discussione le nostre scelte sugli studi universitari”. Alla fine, un’ospite imprevista, Tina Montinaro, la vedova di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, che ha voluto raccontare ai ragazzi la sua storia, la voglia di scappare dopo la strage di Capaci, la certezza che era necessario rimanere. “Vedere questi ragazzi, sentire questa energia - ha detto - significa per me sentire che la Sicilia è cambiata, che mio marito non è morto invano”.
IL PROGRAMMA DEL GENIO – primo weekend
Domani (sabato 22 aprile) si entra nel cuore del GENIO DI PALERMO – organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e dall’ Università di Palermo con partner SiMuA, Comune di Palermo, Soprintendenza regionale ai Beni culturali, Città metropolitana e Amap, e i tanti privati che partecipano al progetto – con le prime quattro passeggiate condotte dai professori universitari ed esperti, l’apertura dei luoghi e le prime esperienze. Alle 10.30 parte dal chiosco Vicari (piazza Verdi) il percorso condotto dall'architetto e storico Danilo Maniscalco sulle tracce di Ernesto Basile; che lo stesso Maniscalco rintraccerà anche tra le architetture liberty di Mondello, domenica dalle 16 con partenza da piazza Valdesi. Torniamo a domani: dall’Abatellis alle 10.30 parte la passeggiata condotta dal professore di Architettura, Santo Giunta alla scoperta dei luoghi in cui è ancora vivo il genio complesso e straordinario di Carlo Scarpa. Alle 15 parte dal Velodromo un tragitto articolato in cui il geografo Marco Picone proverà a proporre un nuovo punto di vista sullo Zen; alle 21 infine ci si ritroverà alle Mura delle Cattive per seguire Igor Gelarda verso i tredici luoghi in cui ebbero luogo altrettanti accoltellamenti misteriosi avvenuti tutti nella stessa notte a Palermo: fu Leonardo Sciascia a raccontare la vicenda. E Gelarda condurrà anche il percorso di domenica (partenza alle 10,30 da Villa Giulia) alla scoperta di ben 16 Geni rappresentati in giro per la città.
Tranne la collezione di Anatomia umana (per la quale bisognerà attendere il terzo weekend del Genio) il luoghi saranno tutti disponibili: per la prima volta in assoluto si entrerà nella casa museo degli Incorpora, la dinastia di fotografi della Palermo Felicissima, e si scoprirà il piccolo e prezioso Museo della subacquea, voluto da Sebastiano Tusa e tenuto in vita da un gruppo di appassionati sub; si potrà entrare al Villino Florio, rinato dopo l’incendio che lo distrusse; cercare i Serpotta all’ Oratorio di San Mercurio; ritrovare il Genio sull’arazzo settecentesco di Palazzo Comitini, nel cuore disseminato di simboli di Villa Giulia e, in linea retta perfetta, nella versione pop nella serra tropicale dell’Orto Botanico (firmato da Domenico Pellegrino che il prossimo weekend aprirà il suo studio d’artista); tra i ritratti di personaggi illustri nel Famedio di Casa Professa, nei marchingegni ingegnosi dell’Archivio comunale o quelli ideati dai re Borbone alla Casina Cinese,; e ancora, la precisione ingegneristica delle canalizzazioni dell’acqua potabile (i serbatoi di San Ciro o le sorgenti del Gabriele). Si potrà sorvolare la città dal Piper ; contare a una a una le 5000 mattonelle di Stanze al Genio (ma ci saranno sorprese e nuove acquisizioni), entrare al tramonto all’Orto Botanico; domenica anche assaporare un aperitivo a Palazzo Asmundo, abbracciando la Cattedrale. Oppure ancora, entrare nel tempio anglicano voluto dai Whitaker e dagli Ingham, nella chiesa Holy Cross, osservare le meraviglie disegnate dal Basile e realizzate dai Ducrot a Palazzo Francavilla, affacciato sul Teatro Massimo; e rivivere al MuniPa la storia dell’Ateneo e dei suoi dipartimenti, con particolari del tutto inattesi.
Orari e info su ciascun sito, esperienza o passeggiata su www.leviedeitesori.it e anche scaricando gratuitamente la APP Le vie dei tesori (versione Android e versione iOS) dove si potranno scegliere luoghi, esperienze e passeggiate sulla mappa interattiva e acquistare direttamente i coupon.

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