Messa Crismale, consacrato l'olio di Capaci per i sacramenti. Omelia Arcivescovo e il richiamo al Beato Puglisi: "Nelle 3 P il dono per ciascun presbitero"

di Ambra Drago
Una cattedrale gremita di fedeli e presbiteri si è ritrovata per partecipare alla celebrazione della Messa Crismale. Un augurio da parte del presbitero più giovane, subito dopo ha avuto inizio la messa. In prima fila la signora Tina Montinaro presidente dell'associazione Quarto Savona Quindici ( moglie di Antonio, capo scorta del giudice Falcone anche lui ucciso il 23 maggio del 1992' a Capaci) accanto a lei, l'assessore alla Mobilità Carta, il vicario del Questore di Palermo, Luca Vattani e la vicaria del Prefetto, Anna Aurora Colosimo.
Quest'anno olio ricavato dagli ulivi del Giardino della Memoria di Capaci proprio oggi è stato consacrato e si unirà a quelli utilizzati per la celebrazione dei battesimi, delle cresime e per la benedizione degli infermi.
 E durante l'omelia dell'arcivescovo di Palermo, Monsignor Lorefice sono stati ricordati le vittime della Strage di Capaci e non poteva mancare il ricordo e il pensiero al Beato Puglisi e anche a fratel Biagio Conte.
"Nella celebrazione della messa crismale la Chiesa si riconosce e qui impariamo che siamo in quanto siamo convocati e mandati. La Chiesa non é una istituzione mondana, non è e non può essere un centro di potere .Non é un luogo in cui fare carriera in cui conquistarsi un rilievo sociale. La Chiesa é segno dell'altro e si protende verso qualcosa. Per questo la Chiesa é un popolo di segnali posta per annunciare al popolo la venuta di Dio. La Chiesa deve continuamente uscire da sé, è una missione ardua e necessaria per la quale siamo segnati. Ricordiamoci delle parole del Signore: " Ecco sono con voi sino alla fine dei giorni". Ecco dentro il suo amore, il suo consegnarsi alla morte per donarci la vita. Questa é la Pasqua. La linfa del Signore scorre dentro le nostre esistenze di uomini, donne e cristiani.Penso con affetto ai fratelli ammalati e sofferenti che non sono potuti venire. Pensiamo a quanti abbiamo conosciuto e incontrato nella nostra strada. Come non ricordare padre Puglisi, a 56 anni il suo martirio portò a compimento l'unione che il 2 luglio 1960 l'aveva reso presbitero di Palermo. Lui per ben 32 volte celebrò il giovedì Santo. E da 30 anni é presente nella luce del risorto. Lo sentiamo vicino, lui che é stato un dono per tutti. Don Pino diceva " Il Signore non forza nessuno. Lui bussa e sta alla porta e quando il cuore é pronto si aprirá". Impariamo la pazienza che Dio ha verso ognuno di noi. Impariamo da Don Pino affinché i cuori non siano chiusi per sempre. Non ci sono confini per il Signore. Dobbiamo operare per far sì che la "porta " si apra in un' epoca che non perde tempo. A noi é affidato l'amore del Signore. E solo quando sperimentiamo l'accoglienza, la benevolenza e la fiducia ci arriva l'amore di Dio. "Dio ci ama tramite qualcuno" diceva Don Pino. A ogni vescovo e a ogni prete sono consegnate le tre P ( la prima é la preghiera, la seconda é la P di poveri, degli ultimi a cui dobbiamo lavare i piedi anche se si sono sporcati con il peccato, la terza é la P di presbiterio, la fraternità presbiterale di cui ognuno deve prendersi cura).Siamo stati unti con olio per entrare negli inferi con il sorriso, come quello di fratel Biagio Conte che ci guarda da lassù. Ti preghiamo padre, e davanti a noi il Vangelo e gli atti degli apostoli che era custodito nella tomba di Don Pino oggi é qui esposto. Il crisma che ci ha unti, dia a me Vescovo, ai presbiteri, a tutti i battezzati, cresimati a ogni uomo e donna di essere amati da te . Perché il profumo dell'olio che ci ha unti i vada per il mondo e lo liberi il mondo dalle guerre e dai soprusi per mano mafiosa". E l'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali in una nota sottolinea come la Chiesa subito dopo la Pasqua sta preparando un articolato calendario di eventi in vista del trentesimo anniversario dell'assassinio del parroco di Brancaccio, il beato Puglisi.

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