Si svolgerà il prossimo 26 giugno, in Cattedrale, la concelebrazione eucaristica in memoria liturgica di san Josemaría Escrivá de Balaguer, presbitero spagnolo e fondatore dell’Opus Dei, a quasi un secolo dalla nuova via di santità “inaugurata” - appunto sin dal 1928 - dal religioso aragonese. Un giovane sacerdote che fu ordinato nel 1925, appena ventitreenne, e che si risolse nell’illuminazione, durante un ritiro spirituale, di un cammino di santità universale che muovesse proprio dall’ordinario lavoro quotidiano quale strumento di vera beatificazione personale e all’interno della comunità di cui si è parte. Diremmo che quell’etica protestante di età moderna del lavoro si converte, secondo una regola in perfetta adesione alla religione di Santa Romana Chiesa, per essere percorso di santità aperto a tutti, “democraticamente” disponibile a quanti vogliano accedervi con l’esempio sublime di una ordinarietà straordinaria nel lavoro vissuto in comunione con la bellezza del messaggio cristiano.
Nelle stesse parole di Josemaría “«Santificare il lavoro, santificarsi nel lavoro e santificare gli altri con il lavoro», è il paradigma per vivere e testimoniare l’Onnipotente nella quotidianità di una professione (manuale o intellettuale che sia). Insomma, una santità per il cui accesso tutti i cristiani ricevono le grazie necessarie e sufficienti per trovare Dio nella propria quotidiana esperienza di vita.
L’Opus Dei sarà eretta dopo la morte di San Josemaría Escrivá, nel 1982, a Prelatura personale, un assetto giuridico previsto dal Concilio Vaticano II e una struttura secolare non vincolata da criteri territoriali, concepita dalla Santa Sede come strumento per realizzare specifiche attività pastorali al servizio della Chiesa. Possono aderire d’altronde quali cooperatori dell’Opus Dei anche acattolici e non cristiani. L’Opera tuttavia mette a disposizione di quanti lo desiderino dei mezzi di formazione cristiana, ben delineati nelle loro molteplici declinazioni concrete, dal piano di vita alla regia spirituale con meditazioni e ritiri spirituali e giornate di studio e convivenza (di recente, a Terrasini, una due giorni di convivenza tra ragazze adolescenti e preadolescenti). Non mancano azioni concrete nell’esercizio della carità cristiana: dalla correzione fraterna (con quell’autentica “delicatezza“ che aiuta a migliorarsi) alle visite ai poveri, un volontariato assai caro nella stessa esperienza di vita di san Josemaría tra gli ospedali popolari madrileni.
L’attività della Prelatura dell’Opus Dei, inoltre, assicura uno sguardo privilegiato anche ai giovani a cui sono indirizzati specifici moduli formativi per studenti e lavoratori di questa fascia d’età mediante seminari di dottrina cattolica, direzione spirituale, incontri culturali e progetti di solidarietà. L’importanza dello studio è in linea con quel paradigma ascetico di san Josemaría di santificare il lavoro: nello studio profuso dai giovani, infatti, essi possono servire quel progetto cristiano come premessa per prepararsi a un ruolo attivo nel servire la società e la Chiesa, essere protagonisti di una conoscenza dedita al bene della pace e per costruire un mondo più giusto e umano e, in definitiva, più conforme ai valori cristiani.
Nell’ultimo rapporto del 2020 redatto dall’Ufficio comunicazione dell’Opera, sono 93.400 gli aderenti alla prelatura (circa 2.300 i sacerdoti). In Italia ne fanno parte circa 4.500, uomini e donne appartenenti a ogni ceto sociale, che possono contare su iniziative apostoliche nelle principali città del Paese. A Palermo è attivo un club per ragazzi delle scuole medie inferiori, in via Cordova 27, unitamente al centro culturale Kalta per ragazzi liceali e universitari. Per le ragazze analoga struttura è la Residenza Universitaria Mediterranea in largo S. Josemaría Escrivá.
La concelebrazione liturgica in Cattedrale a Palermo (con inizio alle 19) sarà presieduta da S.E. Mons. Corrado Lorefice (dalle 18 saranno disponibili sacerdoti per le confessioni). Altre Messe per la festa di San Josemaría saranno celebrate anche a Catania (venerdì 30 giugno in Cattedrale, celebra S.E. mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania) e Messina (sempre il 26 giugno, celebra S.E. Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare della Città). Concelebrazioni anche in altre città dell’isola (al sito web dell’Opus, www.opusdei.it, link notizie, è possibile prendere visione dei relativi orari e date di celebrazione).
Per chi volesse un incontro di approfondimento è possibile chiedere un incontro anche via email all’indirizzo info.it@opusdei.it. L’istituzione, a dispetto dei tanti luoghi comuni, non assicura alcuna scalata sociale per chi ne condivide le finalità ma si tratta di una realtà assai esigente in cui mettere a frutto le proprie doti umane e professionali a servizio degli altri.
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