Rivelazione di segreti d'ufficio sull'arresto di Messina Denaro e ricettazione. Ai domiciliari un carabiniere e un politico di Mazara

I militari dei Comandi Provinciali di Palermo e Trapani, supportati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, per i reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, aggravato dalla funzione di pubblico ufficiale, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e ricettazione. I provvedimenti riguardano proprio la presunta fuga di notizie riservate, connesse alle fasi successive alla cattura del noto latitante Matteo Messina Denaro avvenuta il 16 gennaio scorso. Ai domiciliari sono finiti il maresciallo Luigi Pirollo, in servizio a Mazara del Vallo, avrebbe sottratto quasi 800 documenti coperti dal segreto istruttorio e li avrebbe ceduti al consigliere comunale Giorgio Randazzo. Gli indagati, secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Palermo, condivisa dal G.I.P., avrebbero tentato di divulgare, attraverso la pubblicazione su alcune testate giornalistiche on-line, alcuni documenti ancora coperti da segreto investigativo e inerenti le indagini sulle fasi immediatamente successive all’arresto del latitante, verosimilmente carpiti dal maresciallo dei Carabinieri e ceduti da questi al consigliere comunale il quale, probabilmente a scopo di lucro, li avrebbe proposti in vendita al noto giornalista di origini siciliane Corona. "Nello stesso contesto, sottolineano dal comando provinciale dei carabinieri di Palermo, sono state effettuate delle perquisizioni, a Milano, sui luoghi nella disponibilità di un terzo indagato, in stato di libertà".










Nessun commento:

Posta un commento