Lunedì 7 agosto, con replica l’8 sempre alle ore 19.30, al Teatro Antico in scena lo spettacolo Troppu trafficu ppi nenti di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale che ne cura anche la regia e le scene.
Lo spettacolo, un geniale rifacimento di Molto rumore per nulla di William Shakespeare, ha debuttato nel 2000 ed è stato riproposto in diversi festival nazionali e internazionali ricevendo consensi di pubblico e critica. Una pièce esilarante che consente di cedere al fascino di una travolgente storia d'amore e all’orgoglio di crederla scritta, anche se solo per una sera, da un autore siciliano dietro cui si celerebbe la figura del Bardo.
«Questo Troppu trafficu ppi nenti - dichiara il regista Dipasquale - è il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l’esistenza in un continuo ‘arrovugliarsi’ su se stesso».
In scena (in ordine di apparizione): Angelo Tosto, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Anita Indigeno, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Alex Caramma, Vincenzo Volo, Valerio Santi, Rosario Valenti, Pietro Casano; costumi di Angela Gallaro. Produzione Teatro delle città/Artelè; durata 120 minuti (con breve intervallo).
Il 9 agosto al Tempio alle ore 21.00, sul solco della contaminazione artistica, in scena in prima nazionale The Waste Land and Other Poems con la voce di Claudio Collovà e con gli interventi musicali della Banda di Palermo - composta da Giacco Pojero (fisarmonica e voce), Nino Vetri (sax e voce), Marco Monterosso (chitarra ), Antonella Romana (tromba), Simone Sfameli (batteria), Luca La Russa basso (basso) - e dell’Ubi Ensemble, live electronics Giuseppe Rizzo, pianoforte Ornella Cerniglia.
«Sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale del 1922 riguardi anche l’attuale - dichiara Claudio Collovà - e che il segno profetico delle torri che crollano nelle metropoli, sia ormai solido immaginario delle nostre coscienze. La religiosità affoga tra superstizioni e convenienze ancora oggi, e Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa. La versione che presentiamo è una suite musicale, con le meravigliose parole tratte dal poema e da altre poesie di Eliot. L’immaginario musicale si moltiplica con la sfilata continua delle figure che popolano gli infiniti luoghi e paesaggi. Il grido Shantih! Shantih! Shantih!, che conclude il poema invocando la pace e che risuona oggi più inascoltato che mai, forse supera ancora tutta l’umana comprensione».
Lo spettacolo è una produzione Le Baccanti in collaborazione con La Banda di Palermo e Ubi Ensemble; durata 70 minuti.
Ritorna la danza, giovedì 10 alle 19.30 al Teatro Antico, con Enzo Cosimi, nome storico della coreografia d’autore, che presenta Coefore Rock&Roll, seconda tappa del progetto Orestea. Trilogia della Vendetta, del quale cura regia, coreografia, scene e costumi.
In un regno di incubi d’infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate - un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley - Oreste appare imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre e le algide e passionali figure di Clitemnestra e Elettra si stagliano accompagnate dagli echi tribali delle erinni. L’impalcatura della coreografia unisce testo, visione, azione del movimento in una drammaturgia liquida e poetica. Nella forma ibrida del lavoro, il linguaggio performativo apre a uno sconfinamento verso altre discipline, musica e arti visive in particolare, in un’installazione coreografica dalla costruzione drammaturgica orizzontale ed espansa, realizzata dal coreografo con la collaborazione di Maria Paola Zedda e con il tocco visionario delle luci di Gianni Staropoli. Sconfinamento e frammentarietà, caratteri tipici del contemporaneo, sono i tratti fondamentali dell’attuale ricerca del lavoro di Enzo Cosimi.
Gli interpreti danzatori sono: Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis. Musica techno sperimentale eseguita dal vivo della romana e internazionale Lady Maru.
Produzione Compagnia Enzo Cosimi, Mic, Regione Lazio in collaborazione con RomaEuropa Festival con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale; durata 60 minuti.
Il 10 agosto dalle ore 21.30, circondati dall’eccezionale scenario del Tempio di Afrodite Urania, nella notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti d’agosto, il pubblico sarà guidato dagli operatori scientifici del Planetario di Palermo al riconoscimento degli astri con l’uso dei telescopi. Una nuova edizione del progetto, proposto in prima nazionale, di Afrodite Urania con l’insonorizzazione d’ambiente live realizzata dal musicista Alfredo Giammanco e il racconto scientifico e mitologico, narrato da Marcello Barrale, alla scoperta delle profondità della Via Lattea fino alle lontane galassie.
Il Planetario di Palermo, con il suo staff di divulgatori scientifici, utilizzerà un telescopio innovativo per proiettare in diretta immagini dettagliate di corpi celesti situati in profondità nell’universo; queste immagini saranno commentate e raccontate dal vivo, fornendo un percorso che va dalla nascita alla morte delle stelle e una scoperta delle galassie lontane.
Il Segesta Festival è sostenuto dal MiC - Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta che comprende i siti di Custonaci, Contessa Entellina, Poggioreale e Salemi.
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