Ricordato il poliziotto Natale Mondo. La figlia Dorotea: "Legato alla sua famiglia, ci proteggeva e mi ha insegnato giocando a "difendermi". Abbiamo cercato di viverlo al massimo"

di Ambra Drago
"Natale Mondo era un si un poliziotto, racconta la figlia Dorotea ma soprattutto un padre molto legato alla sua famiglia. Era un padre fantastico ma allo stesso tempo posso dire che era un "papà per tutti". Era scherzoso e giocoso, organizzava eventi per la borgata dell'Arenella dove vivevamo e dove avevamo un negozio di giocattoli il "Mondo dei Balocchi" dove appunto papà li metteva a disposizione anche per i bambini meno fortunati di noi. Era presente nonostante il suo lavoro. Fare il poliziotto negli anni 80' non era semplice. Nonostante il poco tempo possiamo dire che lo abbiamo vissuto al massimo. A me personalmente ha insegnato anche a difendermi, perchè la sua paura maggiore era che a mia madre o a me e mia sorella più piccola, ci potessero fare qualcosa. Giocavamo alla lotta, ci ha insegnato a sparare con la pistola ad aria compressa, dovevamo essere pronte a qualsiasi evenienza soprattutto per quanto era avvenuto dal 1985 anno in cui uccisero l'allora Capo della Mobile Ninni Cassarà, sino proprio al momento in cui toccò a mio padre quel pomeriggio di 36 anni fa". L'assistente capo Natale Mondo fu ucciso da Cosa Nostra il 14 gennaio del 1988 a soli 36 anni. Negli anni si era occupato di delicatissime indagini sulla mafia ed era stato al fianco del vice questore e Capo della Mobile Ninni Cassarà ucciso insieme al poliziotto Roberto Antiochia il 6 agosto 1985, agguato al quale Mondo riuscì a sfuggire. Purtroppo non sapeva che tre anni dopo la mafia non gli avrebbe lasciato scampo. Per l’estremo sacrificio della propria vita, Natale Mondo il 10 novembre 1999 e’ stato insignito della “Medaglia d’oro al valor civile alla memoria”. E questa mattina l'assistente capo è stato ricordato all'interno della Squadra Mobile di Palermo. 
Alla deposizione della corona hanno partecipato la vedova Mondo, la signora Rosalia Falanga accompagnata dal prefetto di Palermo Mariani e dal Questore. Quest'ultimo intervistato ha sottolineato: "Ricordare a trentasei anni dall'omicidio uno dei tanti caduti di questa struttura in particolare,  è fondamentale esordisce il Questore Maurizio Vito Calvino. Il ricordo non dev'essere sterile, è una testimonianza di quanto è stato fatto. Il sacrificio estremo per cercare per vincere una battaglia contro il male di questa città. E' necessario che questa battaglia continui e il percorso è ancora lungo e complesso e tutte le componenti sono impegnati in questo senso". Abbiamo chiesto al Questore quanto sia importante che a questo processo di cambiamento partecipino i giovani: Cerchiamo di essere anche da esempio per loro. E' un momento particolare, non lo leghiamo a questo fatto, ma la crisi che in questo momento colpisce anche i giovani ci impone a fare uno sforzo in più. Non è una dichiarazione di facciata ma un impegno sostanziale". Anche il cappellano della Polizia di Stato di Palermo, padre Massimiliano Purpura nella sua omelia oltre a ricordare Natale Mondo e il collega Filadelfio Aparo assassinato l'11 gennaio del 1979, ha voluto porre l'attenzione sempre su i giovani che sono il futuro e che devono imparare a discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato: " Sono loro il futuro e dobbiamo renderli protagonisti del presente farli prendere coscienza  del sacrificio di tutti questi uomini che hanno dato la loro vita per assicurarci la nostra libertà. Sappiamo ancora che la mafia è presente. E infatti ho ribadito quanto bisogna stare attenti ai silenzi. La mafia tende a ricostruirsi e ad agire sotto traccia. Oggi la mafia fa leva su quello che è il fattore culturale e poi oggi ha interessi come la droga o incentivare nuovi dipendenze quali ad esempio il gioco. Se noi aiutiamo i giovani a farli cogliere che la mafia c'è e che questa toglie il futuro solo così questi giovani potranno costruire un mondo migliore e libero e se vogliamo che loro rimangano in questa Isola. Bisogna coinvolgere tutte e agenzie educative, la scuola, la famiglia, la società e la Chiesa che ha anche una grande responsabilità. Ci auguriamo che il sacrificio di mondo e di tutti gli altri non cada in vano". 

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