Università. Tilotta (PD): Il governo rinuncia a investire sulla ricerca e su una maggiore stabilità per i più giovani ricercatori, occorrono politiche europee che tendano a uniformare i diritti di dottorandi e giovani ricercatori

“La bozza della riforma Resta-Bernini, a ventuno mesi dalla riforma Verducci, di fatto peggiora un impianto che già porta alla precarietà e a oltre 10 anni di instabilità lavorativa per i ricercatori dopo il dottorato, arrivando a borse di sei mesi che rendono davvero impossibile la vita per i giovani ricercatori e con condizioni salariali non competitive a livello internazionale. Occorrono politiche europee che tendano a uniformare i diritti di dottorandi e giovani ricercatori, puntando a rendere la stabilizzazione un passaggio molto anticipato rispetto a oggi: immediatamente dopo il dottorato o dopo tre anni di contratto di lavoro subordinato, ma continuativo, da ricercatore post dottorato. Come si è già iniziato a fare sui tirocini, occorre rendere illegale a livello europeo qualsiasi esperienza di ricerca nelle università senza compenso e vietare i contratti per precari e a collaborazione dopo il dottorato.”. Lo afferma in una nota Lidia Tilotta, candidata indipendente nelle liste PD alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi per la circoscrizione Isole.

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