"Domani sei agosto per noi rappresenta un giorno di profonda riflessione e memoria. In questa data, ricordiamo il sacrificio di due illustri servitori dello Stato: Ninni Cassarà e Gaetano Costa, uccisi per il loro convinto impegno nella lotta contro la mafia. Entrambi avevano assolto il dovere di avere coraggio.
Ninni Cassarà, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, fu assassinato il 6 agosto 1985. Il suo omicidio, come quello di Beppe Montana avvenuto nove giorni prima, sono il tragico simbolo della ferocia mafiosa contro chi si batteva per la giustizia. Cassarà, con il suo coraggio e la sua determinazione, ha rappresentato una figura fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, diventando un esempio indimenticabile di integrità e dedizione.Il 6 agosto 1980, cinque anni prima dell'assassinio di Cassarà, veniva ucciso il Procuratore Capo di Palermo, Gaetano Costa. Anche lui vittima della violenza mafiosa, Costa pagò con la vita la sua incorruttibilità e la sua tenacia nel contrastare il potere criminale che soffocava non solo la Sicilia.
A distanza di anni, il ricordo di Ninni Cassarà e Gaetano Costa ci sprona a continuare con rinnovata energia la battaglia contro ogni forma di illegalità. Averne memoria significa non consentire che si ripetano le condizioni di quegli anni. Diceva Beppe Montana: "a Palermo siamo poco più di una decina a costituire un reale pericolo per la mafia e i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili, purtroppo se i mafiosi decidono di ammazzarci possono farlo senza difficoltà". L'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia si impegna a mantenere viva la memoria di questi uomini straordinari. Così in una nota Enzo Letizia segretario dell'associazione nazionale funzionari di polizia.
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