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Il ricordo della Shoah il messaggio dell'arcivescovo Lorefice:"Rinnegare gli egoismi che alimentano odio e guerre e coltivare la memoria del bene"
Nel giorno in cui si ricorda la "Shoah" giunge il messaggio dell'Arcivecovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice. "Noi siamo una generazione che avrebbe dovuto rinnegare la guerra, i nazionalismi, laxenofobia, il razzismo, l’antisemitismo, ogni forma di violenza. E invece, proprio a motivo della perdita di memoria della Shoah e del conseguente insorgere di fronti negazionisti, questi nefasti eventi tornano a invadere i nostri giorni rendendoli cupi, forieri di paure, di divisioni edi odi. E la conseguenza è proprio la diffusione di una nuova ondata di antisemitismo, mentre si paventa, addirittura, la possibilità di utilizzo di armi nucleari e, dunque, di una guerra totale".Poi l'arcivescovo evidenzia quanto sia importante coltivare anche la "memoria del bene" e afferma: "Non si tratta solamente di custodire la memoria degli orrori, ma anche il «ricordo di quanti, in mezzo a un contesto avvelenato e corrotto, sono stati capaci di recuperare la dignità e con piccoli o grandi gesti hanno scelto la solidarietà, il perdono, la fraternità. Fa molto bene – sottolinea sapientemente il Papa – fare memoria del bene».Le guerre tremende e insensate in atto nella Casa comune e, particolarmente, i conflitti a ridosso dell’Europa, lambenti le cinque sponde del Mediterraneo – tragico teatro direspingimenti e di lager per gli uomini e le donne in mobilità dall’Africa e dal Medioriente a motivo delle povertà e delle guerre – sono anche conseguenza e radicalizzazione di questo principio dell’egoismo che ha trovato, nel secolo scorso, avidi cultori e, oggi, nostalgici e agguerriti seguaci, propagatori di un humus di odio, di risentimento e di fatti impensabili di violenza «che ci fanno vergognare di essere umani».Fare memoria della gravità della Shoah – il male organizzato – , oggi, chiede a tutti, anche alle vittime stesse, di rinnegare il principio che, dal vecchio secolo, ha preso il sopravvento e che sta travolgendo «le comunità con un odio che non finisce».«Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha unacoscienza e la può usare» (Liliana Segre). Oggi più che mai è tempo di scegliere il bene! «Io credo che il bene ritorna, come ritorna il male» (Edith Bruck). E conclude: "Ma, ne siamo certi – come scrisse il Cardinale Martini – «di fronte alla crisi nodale dellanostra epoca che è la perdita del senso dell’invisibile e del Trascendente, la crisi del senso di Dio, lo Spirito sta giocando, nell’invisibilità e nella piccolezza, la sua partita vittoriosa".
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