L' arcivescovo chiama a raccolta i fedeli per pregare per il Pontefice. Nell'omelia: "Dio conservalo ancora con noi"

L'Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice ha chiamato a raccolta la comunità diocesana per unirsi alle preghiere per Papa Francesco da dieci giorni ricoverato al Policlinico Gemelli per curare una polmonite bilaterale . Un momento che i fedeli di tutto il mondo stanno vivendo con apprensione. Ecco che la Cattedrale di Palermo ha accolto tutti coloro hanno sentito l'esigenza di rivolgere un pensiero al Pontefice. Ecco alcune parole dell'omelia dell'Arcivescovo: Pietro di ieri e di oggi è colui che riconosce Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù, tu sei il Messia di Pietro e in lui, tuo diretto testimone, il Messia di tutti noi, di quanti hanno seguito le tue orme, di tutti quelli e quelle che ti ancor oggi ti seguono. Da questo riconoscere Gesù, Pietro è reso capace di portare il suo nome: pietra, roccia. Perchè nella Chiesa che è e rimane la Chiesa di Cristo: «su questapietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa».La debolezza e la grazia: «La Chiesa è una casa costruita sulla roccia. Eppure poggia sulla fragilità degli uomini» . Abbiamo bisogno di Pietro. Ieri come oggi .Abbiamo bisogno di Francesco Pietro, come abbiamo avuto bisogno di Simon Pietro.Dio di ogni misericordia e datore della Vita, ti affidiamo Papa Francesco, conservalo ancora a noi. La sua attuale fragilità, sia per noi certezza che su di lui, pietra, continuerai ad edificare la tua Chiesa e che le potenze degli inferi non preverranno su di essa. Ti ringraziamo, Signore, perché anche dal letto della sua malattia, stai confermando papa Francesco nel suo nome, nel suo essere il suo nome: «Tu sei Pietro», roccia. Grazie Francesco Pietro perché anche dal 10o piano del Gemelli continui ad annunziare alla tua Chiesa e al mondo intero: «Spes non confundit».

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