Una lunga giornata che ha visto tutti concordi nella necessità di chiedere attenzione alle Istituzioni, di ricucire un rapporto di fiducia e trasparenza con magistratura e investigatori, nel rispetto ognuno del proprio ambito lavorativo.
Richieste concrete sono giunte dal giornalista de La Repubblica Palermo, Salvo Palazzolo che come già sottolineato in sede di audizione in Commissione nazionale antimafia, ha chiesto l'istituzione di una banca dati che racchiuda l'elenco dei boss scarcerti. E lui con le sue numerose inchieste riguardanti le innumerevole scarcerazioni, dopo il suo abile e puntuale lavoro, essendo a rischio, è stato sottoposto a tutela.
Un dialogo con i giornalisti quello intessuto dalla Commissione antimafia, che ha voluto esprimere vicinanza alla categoria. Il Presidente della Commissione regionale antimafia Cracolici, che sin da subito ha commentato il recente arresto di uno dei componenti della Commissione affermando: " Intanto ringrazio il Presidente Gueli con il quale già qualche mese fa avevamo programmato la visita qui all'Odg ancor prima delle minacce ad alcuni di voi e anche a quanto accaduto a un componente di questa Commissione ( il riferimento all'arresto del deputato regionale Giuseppe Castiglione in quota Mpa). Questa Commissione di per se non è un luogo immune anche da questi accadimenti e se ne fa parte in quanto parlamentari eletti, il nostro controllo è a valle. Ora non so se è la politica che cerca la mafia o viceversa ciò che emerge è che Cosa nostra in tutti i quartieri ha sempre cercato di intessere i rapporti con tutti i livelli delle pubbliche amministrazioni e ritengo che attraverso il condizionamento possa avere un valore attrattivo per chi cerca di aver risolti i problemi.
Al di la della vicenda che riguarda il parlamentare mi preme dire che la Commissione è presente qui per rispetto a una categoria che merita in quanto difende il diritto all'informazione e la democrazia. Spesso i mafiosi minacciano i giornalisti perchè temono che colpiate la loro reputazione. I mafiosi mettono nel conto il carcere ma quello che non tollerano è la credibilità reputazionale per il fatto che Cosa nostra ha un interesse spasmodico di essere ben vista e presente sul territorio".
Un dialogo con i giornalisti quello intessuto dalla Commissione antimafia, che ha voluto esprimere vicinanza alla categoria. Il Presidente della Commissione regionale antimafia Cracolici, che sin da subito ha commentato il recente arresto di uno dei componenti della Commissione affermando: " Intanto ringrazio il Presidente Gueli con il quale già qualche mese fa avevamo programmato la visita qui all'Odg ancor prima delle minacce ad alcuni di voi e anche a quanto accaduto a un componente di questa Commissione ( il riferimento all'arresto del deputato regionale Giuseppe Castiglione in quota Mpa). Questa Commissione di per se non è un luogo immune anche da questi accadimenti e se ne fa parte in quanto parlamentari eletti, il nostro controllo è a valle. Ora non so se è la politica che cerca la mafia o viceversa ciò che emerge è che Cosa nostra in tutti i quartieri ha sempre cercato di intessere i rapporti con tutti i livelli delle pubbliche amministrazioni e ritengo che attraverso il condizionamento possa avere un valore attrattivo per chi cerca di aver risolti i problemi.
Al di la della vicenda che riguarda il parlamentare mi preme dire che la Commissione è presente qui per rispetto a una categoria che merita in quanto difende il diritto all'informazione e la democrazia. Spesso i mafiosi minacciano i giornalisti perchè temono che colpiate la loro reputazione. I mafiosi mettono nel conto il carcere ma quello che non tollerano è la credibilità reputazionale per il fatto che Cosa nostra ha un interesse spasmodico di essere ben vista e presente sul territorio".
Via via i colleghi hanno esposto le loro opinioni anche sullo stato di salute dell'informazione, sulle difficoltà quotidiane nello svolgere il proprio lavoro sia a Palermo, che in altre province come a Trapani o Enna riuscendosi a destreggiare tra minacce e leggi bavaglio.
"La Commissione antimafia conclude il Presidente Cracolici, non detiene carte particolari ma cerchiamo di capire e accendere dei riflettori su alcune tematiche. Voglio sostenere il lavoro dei giornalisti ma anche nei quello dei più giovani che tentano di fare questo lavoro. Poi conclude, la caratteristica di questa Commissione è di portare avanti il proprio lavoro costantemente. Il prossimo 13 marzo incontreremo i sindaci del catanese, magistrati e forze dell' ordine, teniamo i riflettori accesi e chiamiamo a una responsabilità supplementare i territori e li che si gioca la partita importante di resistenza a Cosa nostra. L'antimafia non è una spilletta da indossare vale per il sottoscritto e per tutti. Occorre impegno concreto".
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