La manifestazione rappresenta un’attività educativo-didattica ordinaria nella straordinarietà della sua finalità, del contesto e della ricorrenza, e nasce dalla profonda convinzione che il canto sia uno strumento potente per costruire appartenenza, comunità e senso civico.
“Attraverso la metafora del coro – dice Daniela Miceli, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo ‘Giuseppe Scelsa’ e coordinatrice del progetto – ogni dissonanza può trasformarsi in armonia. È proprio questo che accade ogni giorno nelle nostre scuole, dove l’impegno e la dedizione dei docenti permettono di valorizzare ogni singola voce, costruendo insieme un’educazione alla legalità fondata sul rispetto, sull’ascolto e sulla condivisione.”
Nel corso della giornata le esibizioni dei cori scolastici si alterneranno con le testimonianze di uomini e donne delle istituzioni e del mondo della cultura che ogni giorno, con il loro impegno, rendono concreta la parola “legalità”.
Come ricorda uno degli slogan che accompagnerà l’evento, infatti “Il più delle volte non serve qualcuno che ti dica cosa stai facendo di male. Serve qualcuno che ti aiuti a capire cosa stai facendo”. Un messaggio chiaro e potente rivolto ai giovani, protagonisti di un presente consapevole e di un futuro possibile.
Ad accompagnare simbolicamente sul palco questa giornata sarà Maria Giambruno La Porta, giornalista e ideatrice della rassegna letteraria Una Marina di Libri nonchè promotrice di numerosi progetti culturali. “La mafia si sconfigge attraverso la cultura – ricorda Giambruno – e quale miglior strumento della voce dei ragazzi, che diventa parola, melodia e speranza?”
La Rete della Cultura Antimafia è coordinata da Valeria Catalano, dirigente scolastica dell’Istituto Colozza Bonfiglio che precisa come la settimana per la legalità preveda anche un incontro molto significativo venerdì 23 maggio davanti al Tribunale di Palermo dove gli studenti e le studentesse si stringeranno in un abbraccio ideale ai magistrati e agli avvocati.
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