Infrastrutture, Luciano Marino: "Sottratti oltre 4 milioni l’anno alla provincia di Palermo per finanziare il Terzo Valico. Ai parlamentari nazionali chiediamo di difendere la Sicilia"

Con un emendamento approvato nella recente Legge di Bilancio, a firma Lega, il finanziamento per il Terzo Valico dei Giovi – l’infrastruttura ferroviaria che collegherà Genova a Milano – è stato aumentato da 350 a 825 milioni di euro, con risorse sottratte ad altri capitoli destinati alla viabilità secondaria in tutta Italia. Tra le province più penalizzate, quella di Palermo: oltre 4 milioni di euro all’anno per i prossimi anni vengono sottratti alla manutenzione e alla messa in sicurezza della rete stradale provinciale.
Un colpo durissimo per un territorio che conta più di 2.200 chilometri di strade, molte delle quali in stato di grave abbandono, essenziali per il collegamento tra i Comuni e la mobilità quotidiana di migliaia di cittadini. «Mentre al Nord si costruiscono nuove grandi opere – dichiara Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi e consigliere metropolitano della DC – al Sud si lotta ancora per avere strade percorribili e sicure. È inaccettabile che la provincia di Palermo venga privata di risorse vitali per la sicurezza stradale, per finanziare interventi infrastrutturali che interessano aree già ampiamente servite. La misura è colma». Il sindaco di Lercara Friddi rivolge un appello pubblico ai parlamentari eletti nella Sicilia occidentale affinché si attivino immediatamente per chiedere una revisione di queste scelte inique. Si tratta di: Maria Carolina Varchi (FDI), Davide Aiello (M5S), Francesco Saverio Romano (Noi Moderati), Antonio De Luca (M5S), Caterina Licatini (M5S), Giorgio Trizzino (Azione), Giuseppe Provenzano (PD), Valentina D’Orso (M5S), Antonio Nicita (PD), Carlo Calenda (Azione). «Non possiamo più accettare che la Sicilia sia trattata come una periferia irrilevante. Nell'Isola ci sono oltre 2.200 chilometri di strade provinciali, molte delle quali dissestate e pertanto poco sicure per chi le percorre. Ai parlamentari eletti in questa terra chiediamo di alzare la voce a Roma e di far valere il diritto dei cittadini
siciliani».

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