Quando l'amore prende forma..."Come l'argilla" va in scena al Re Mida

di Fabrizio G. Verruso

C'è un prete che ascolta come diversi "professionisti" insieme: religioso, anzitutto, ma anche psicologo, medico, terapeuta, persino avvocato! Una storia d'amore "Come l'argilla". E' il titolo dello spettacolo "dolcemente umano" andato in scena al Re Mida - Casa Cultura, lo scorso weekend e firmato dall'attenta scrittura di Orazio Bottiglieri (anch'egli interprete) insieme a Giuseppe Passarello e Tiziana Martilotti. E' una commedia che parla al pubblico con la grazia delle cose semplici farsi largo con il sacrificio delle opere di valore. In qualche modo "insegnando ad amare". Guardare le stelle in una storia d'amore che prende forma e inizia davanti a una galleria d'arte. Un incipit tanto quotidiano quanto semplice, come può essere l'amore che irrompe all'improvviso.
Tanti progetti insieme. E una disarmante semplicità della coppia, con mille difetti che rendono diversa e insieme unica, la persona amata. E poi un imprevisto nel "Monopoli della vita". Da qui la necessità di trovare riparo in una sacrestia dove esercita il suo ministero sacerdotale un prete dai molti funerali! Ma che invita lo sposo a non disperare perché gli accadimenti della vita, in quello strano gioco a incastri, conoscono anche sorprese oltre agli imprevisti! Sarà, infatti, un altro accadimento - lieto e inatteso - a rimescolare le vie della vita e plasticamente a condurle verso una meta d'arte: la vita stessa che nasce! È proprio la magia di chi modella l'argilla, cercando di riparare ogni crepa, a dare forma a ogni imperfezione. Umanità ed emozioni.
Un teatro di serie "U". Umile per dirla con le parole di Orazio Bottiglieri che, a fine spettacolo, svolge una riflessione amara intorno alla circostanza dei tempi d'oggi in cui due terzi delle coppie rompono l'idillio d'una unione per delle "sciocchezze" (ma sarà poi vero trattarsi di sole sciocchezze?). Perché i calzini sembrano non volersi più rammendare! E allora c'è da inneggiare a questo artigianato silenzioso dell'amore. Come quello che la partecipazione della ceramista Marzia Autovino plasma realizzando il vaso esibito a fine spettacolo con gli applausi sentiti del pubblico indirizzati parimenti alla regia di Maurizio Spicuzza (che festeggia sul palco i suoi primi settant'anni!). Una pièce che potremmo definire dalla doppia "U" perché umile e umana. E forse anche "urgente" nell'affermare il principio che come (con) l'argilla l'uomo debba sporcarsi le mani per saper amare!. Prossimo spettacolo in cartellone al Re Mida l'8 giugno alle 21.00 con "L'Elogio della Zucchina - sulle orme di Cenerentola" di e con Daniela Allotta, Mariella Sasso, Anna Alario, Valentina Franzone, Simona Zarcone e Paolo Vaccari (e con la partecipazione di Maria Vitale). Per info e prenotazioni chiamare il botteghino. 

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