Al centro dei lavori, le forme tumorali più frequenti in ambito urologico – prostata, rene e vescica – sono state oggetto di un confronto approfondito, che ha messo in luce le nuove prospettive offerte da tecnologie diagnostiche di ultima generazione, come la PET PSMA, e trattamenti sempre più personalizzati, tra cui immunoterapia, radioligandi e anticorpi farmaco-coniugati.
“Un’occasione fondamentale per noi specialisti che ci occupiamo di uro-oncologia – ha sottolineato il Prof. Nicola Pavan, Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia presso l'Università degli Studi di Palermo – in cui il nostro ruolo come urologi, insieme a oncologi, radioterapisti e medici nucleari, è centrale nella presa in carico e nella gestione del paziente. Oggi ci troviamo davanti a nuove possibilità terapeutiche e a sfide sempre più complesse, che richiedono capacità di dialogo, riflessione condivisa e soluzioni integrate per offrire risposte efficaci a ogni paziente”.
L’importanza della formazione è stata messa in evidenza anche dal Dott. Ivan Fazio, responsabile del servizio di radioterapia presso la Casa di cura Macchiarella a Palermo: “Questo evento è nato con l’idea di coinvolgere i giovani specialisti, offrendo loro un confronto diretto con gli opinion leader nazionali. Abbiamo accolto esperti di rilievo e giovani provenienti dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, le Molinette di Torino, Roma, Napoli. Un segnale forte dell’attrattività della nostra città e della qualità dell’iniziativa, che coniuga formazione e aggiornamento professionale”.
Il Dott. Carlo Messina, oncologo medico dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Arnas Civico di Palermo, ha infine evidenziato l’efficacia del modello multidisciplinare: “In queste due giornate si è confermata l’importanza del lavoro sinergico tra discipline diverse. Abbiamo discusso le più recenti innovazioni terapeutiche per i tumori della prostata, della vescica e del rene, ribadendo come un approccio condiviso e coordinato migliori l’outcome clinico e debba diventare standard tanto negli ospedali accademici quanto nei presidi territoriali. L’obiettivo resta quello di creare percorsi integrati che rispondano a tutte le esigenze del paziente, dalla diagnosi al trattamento”. Il successo del congresso, arricchito anche da momenti di condivisione tra i partecipanti, come la passeggiata serale tra le vie di Palermo, ha confermato l’importanza di eventi scientifici capaci di unire alta formazione, innovazione e relazioni professionali, a beneficio di una sanità sempre più centrata sul paziente.
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