Si , avete capito bene! Catania “capitale dell’uncinetto”. Mentre la città vive problemi veri, precarietà abitativa, periferie abbandonate, flussi turistici incontrollati, rifiuti e bollette che schiacciano le famiglie, il sindaco sceglie di proporci una prospettiva diversa: perché non investire nel lusso e in una delle tante abilità che avevano le nostre nonne? Perché ultimamente, secondo il sindaco, starebbe emergendo un fenomeno nuovo e entusiasmante: il ritorno all'uncinetto.
Un'arte antica che le donne catanesi di tutte le età stanno riscoprendo. Una spinta oscura che si sta rimpossessando di noi tutte per farci rivivere i bei tempi andati.
E chi se ne frega – continua la nota - se le donne catanesi, sono molto altro lavoratrici, studentesse, dirigenti, professoresse, avvocate, mediche; se lottano ogni giorno contro la violenza maschile: quello che importa è ritornare ad essere brave a cucire! Nelle forbite parole del Sindaco si sentiva, tra le righe, un intercalare: quantunquamente!
E non si dica che questo è un semplice esempio. Il riferimento ai merletti lascia intravedere l'anima oscurantista, retrograda e patriarcale di queste destre al potere.
È evidente che il sindaco arranca perché non ha alcuna idea della città, di quello che sono e vogliono le cittadine e i cittadini catanesi. Non basta avere atteggiamenti da sceriffo in sella al proprio motorino, occorre avere un'idea sul futuro della città che tenga conto delle esigenze di tutte e tutti. E che guardi al futuro con audacia e speranza. Ma anche con modernità.
Parlare di turismo di lusso quando non guardi le case che crollano, le zone da rigenerare, le periferie senza servizi, le vie centrali intristite da negozi sfitti è puro esercizio retorico.
Inneggiare al revival dell’uncinetto come “valore aggiunto” quando mancano asili, trasporti, sostegno ai giovani in fuga e alle donne è ozio salottiero.
Trantino ci offre fiocchi e pizzi, ma dimentica i veri nodi da sciogliere: la città ha bisogno di una ritrovata identità, ha bisogno di rigenerarsi.
Catania ha bisogno di standard urbanistici veri, trasparenza nei processi decisionali, spazi vivi e solidali.
Catania ha bisogno di essere governata, non semplicemente gestita, altrimenti avremmo votato un amministratore di condominio. Catania merita di più.”
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