«Sulla creazione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità la Regione Siciliana non è stata ferma, anzi ha già avviato un ciclo formativo attraverso il Cefpas. Il primo corso è partito a giugno e nelle prossime settimane ne saranno attivati altri che permetteranno, entro dicembre 2025, a circa 600 infermieri di completare la formazione specifica». Lo afferma l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, in merito ad articoli di stampa che indicavano erroneamente che nessuna misura concreta fosse stata attivata dalla Regione su questa figura professionale.
«Il programma formativo è stato elaborato dal Cefpas, il centro regionale di formazione specialistica sanitaria – spiega Faraoni – su mandato dei dipartimenti Asoe e Pianificazione strategica, in attuazione della Missione 6 del Pnrr. Gli infermieri di famiglia e di comunità svolgeranno il proprio ruolo nei distretti sanitari (case di comunità, cot, ospedali di comunità e unità di continuità assistenziale) e rappresenteranno una figura professionale centrale nel processo di assistenza a livello territoriale».
«Al momento – conclude l’assessore - i processi di reclutamento non possono prevedere il possesso obbligatorio di alcun master: questo sarebbe, infatti, un requisito specifico in più rispetto a quanto previsto dalle norme. È solo Agenas ad aver fornito le linee di indirizzo per gli infermieri di famiglia, riconoscendo i master come titolo preferenziale per i concorsi ma stabilendo che tale funzione può essere ricoperta anche da personale che ne è privo, purché abbia sostenuto percorsi formativi specifici “di tipo regionale”. In conformità alle direttive Agenas la Regione ha avviato i processi di formazione per la nuova figura».
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