Vino della settimana: Cerasuolo di Vittoria DOCG di Vinanti


Nero d'Avola e Frappato in parti uguali.

Questa recensione la condurremo al contrario di quanto abbiamo fatto nelle altre. Perché desideriamo raccontarvi innanzi tutto come è realizzato questo vino, non vinificato nella maniera solita.
Dopo la raccolta particolarmente delicata a mano i grappoli interi, quindi acini e raspi, sono depositati in fermentini di acciaio termo-controllati  chiusi ermeticamente così l'anidride carbonica, che si forma con la fermentazione, va in pressione fino a 2 atmosfere quando un'apposita valvola la mantiene costante, facendone fuoriuscire l'eccesso. Alla fine della fermentazione, quindi dopo circa 20 giorni, si apre il recipiente e l'uva mista al vino è pressata molto sofficemente per evitare di spremere i raspi che potrebbero dare tannini duri. Svinatura, immediata malolattica e un anno di affinamento sempre in acciaio, seguito da almeno 4 mesi in bottiglia.

La differenza con la macerazione carbonica classica dei vini novelli sta nel fatto che la CO2 non è addizionata bensì prodotta naturalmente e la sua pressione è parecchio inferiore. Sono i fratelli Mazza, proprietari dell'azienda, a scegliere questo metodo, adottato per tutti i loro rossi, in quanto vogliono ottenere vini freschi, profumati, pronti. Lorenzo, agronomo con un master in marketing e Federico, enologo con laurea breve a Trento, specialistica ad Asti ed esperienze in Francia, hanno voluto così caratterizzare i vini dell'azienda. Quindi niente legni per due ragioni dichiarate: non modificare le caratteristiche organolettiche proprie del vino e per rispettare l'ambiente-naturale non tagliando preziosi alberi di quercia.


In quel di Ragusa il nonno di Lorenzo e Federico era un commerciante di vini, il padre un imbottigliatore, ma non possedevano vigneti; così quando l'azienda arriva nelle loro mani la trasformano completamente. Dismettono quella vecchia ed acquistano 9 ettari di terreni a sabbie rosse paleo-marine in contrada Bosco Cicogne della frazione Pedalino in comune di Comiso. Vi piantano le viti, ma anche qui adottano qualcosa di diverso, una via di mezzo tra l'alberello e la
spalliera in quanto i sesti 0,80 x 1,40 sono intermedi tra i due sistemi, così ottengono i pregi dell'alberello e gli spazi per le lavorazioni meccanizzate.

Nel 2010, primo anno di confezionamento, hanno prodotto 60.000 bottiglie per testare il mercato; oggi arrivano a 100.000 che cominciano a vendere anche all'estero e comunque solo nei canali HoReCa, tanto che le etichette non riportano codici a barre, essenziali per la grande distribuzione.

Il Cerasuolo è l'unica DOCG siciliana ed è prodotto con Nero d'Avola tra il 50% e il 70% e con Frappato dal 30% al 50%. Il territorio è baricentrico tra le tre province di Ragusa, Caltanissetta e Catania ed è tra i più vocati fin dall'antichità alla pratica del vigneto. 


Il Cerasuolo Vinanti 2010, 13 gradi alcolici, ha un colore rosso rubino vivace. Al naso la prima impressione è che sia passato in legno in quanto complesso, dai sentori caldi. Perfettamente pulito, di media intensità, manifesta frutti rossi e note balsamiche. Al palato una carica iniziale di acidità che sovrasta i tannini presenti ma dolcissimi, poi si equilibra lasciando una bocca piacevolmente intrisa di note fruttate.

A tavola si abbina a piatti grassi, ma anche a gusti più semplici. L'abbiamo abbinato con bucatini all'amatriciana, con cotoletta, con un formaggio caprino stagionato. In enoteca 7.000 bottiglie a 12 euro.

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