L'antiriciclaggio e le sue ricadute sul lavoro degli operatori bancari

L'antiriciclaggio e le sue ricadute sul lavoro degli operatori bancari, due incontri Fiba Cisl e Cisl Palermo Trapani a Marsala e Trapani il 23 e 24 maggio 
Le segnalazioni di operazioni sospette da parte di intermediari finanziari individuate nel contrasto al riciclaggio di denaro sporco in Sicilia nel 2011 sono state 2287, 152 Trapani, solo nel primo semestre del 2012 nell'Isola sono state 1463, 100 a Trapani che è la quinta provincia per numero di segnalazioni, 414 a Palermo. Un impegno che carica il lavoro degli operatori bancari che devono prestare la massima attenzione e hanno l'obbligo di un adeguata verifica sulla liceità dell'operazione bancaria. In caso di mancata segnalazione di un'operazione sospetta, infatti rispondono personalmente con sanzioni pecuniarie e nei casi più gravi con sanzioni penali. Da qui l'esigenza del sindacato Fiba Cisl e Cisl Palermo Trapani di una maggiore formazione nelle aziende che spesso si è rivelata scarsa e inadeguata sulle norme da rispettare: il 23 e 24 maggio prossimi a Marsala e a Trapani si terranno due assemblee organizzate dal sindacato dei lavoratori bancari con l'obiettivo di fornire strumenti informativi e formativi che consentano agli operatori di acquisire piena consapevolezza dell'importanza della normativa antiriciclaggio. L'assemblea di Marsala si terrà il 23 maggio alle ore 14.30 presso l'Ente Mostra di Pittura Città di Marsala in piazza del Crmine 1, quella di Trapani il 24 maggio alle ore 14.30 presso il cine Don Bosco – Via Marino Torre 15. Interverranno Mimmo Milazzo Segretari Cisl Palermo Trapani, Pietro Cucuzza Segretario Fiba Cisl Palermo Trapani, e Mario CAPOCCI, dirigente nazionale Fiba che da anni gira per le città italiane per sensibilizzare i lavoratori su questa tematica. "Riteniamo - dichiarano dalla Fiba Cisl e Cisl Palermo Trapani - che l'impegno su questo tema sia particolarmente qualificante nel particolare momento che vive il sistema bancario, che deve ottemperare a normative statali ed internazionali sempre più impegnative, ma che non può scaricare le responsabilità sui dipendenti continuamente sottoposti ad uno stress lavorativo crescente, per poi magari lavarsi le mani con una formazione insufficiente, esponendoli a sanzioni disciplinari in caso di inosservanza delle disposizioni”.

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