A seguito di prolungate e complesse indagini svolte sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Palermo, la Guardia di Finanza del capoluogo siciliano ha
messo fine alle illecite attività di un "comitato d'affari" che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha "pilotato" gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
messo fine alle illecite attività di un "comitato d'affari" che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha "pilotato" gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Conseguentemente, questa mattina, la Guardia di Finanza di Palermo ha dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 17 persone - di cui 12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari - emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo in accoglimento delle richieste formulate dal Procuratore Aggiunto della Repubblica e dai Sostituti Procuratori.
Contestualmente le Fiamme Gialle hanno eseguito il provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, di sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di 5 società, nonché delle disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro.
Eseguite inoltre circa 50 perquisizioni locali, fra abitazioni ed uffici.
L'operazione - nella quale sono questa mattina impegnati 150 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo - è la sintesi di due diversi filoni d'indagine, sviluppati dal Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo su delega del Dipartimento Pubblica Amministrazione della locale Procura della Repubblica, nei riguardi di due sodalizi criminosi facenti entrambi capo ad un'unica regia.
La prima indagine - denominata "MALA GESTIO" - ha riguardato l'illecita percezione e gestione di un contributo pubblico di 15 milioni di euro da parte di un centro di addestramento professionale, la seconda indagine, denominata "SICILIA GRANDI EVENTI" ha riguardato le procedure di aggiudicazione di gare di appalto bandite dalla Regione Sicilia nel settore degli eventi pubblici.
I reati contestati vanno dalla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla corruzione di pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio, alla frode fiscale, al finanziamento illecito di partiti e di singoli esponenti politici, al riciclaggio, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente e frode fiscale.
All'esito di entrambe le indagini sono state nel complesso denunciate 47 persone fisiche e sono state segnalate 11 persone giuridiche per l'illecito amministrativo dipendente da reato di cui agli artt. 5, 24-ter e 25 del D.lgs. 231/2001.
Nessun commento:
Posta un commento