I 205 anni dell'Arma anche con alunni della scuola Moleti. Gen. Cataldo:"Crimine non paga, legalità premia"

di Ambra Drago
Il comandante della XII Legione Sicilia, il generale Giovanni Cataldo accompagnato dal comandante Interregionale Sgroi e dal comandante provinciale di Palermo, Antonio Di Stasio dopo aver passato in rassegna i comparti hanno deposto una corona di alloro in ricordo dei caduti. E' iniziata così la cerimonia del 205°esimo anniversario della Fondazione dell'Arma all'interno della Caserma Dalla Chiesa di corso Vittorio Emanuele.
Una cerimonia alla quale hanno preso parte le più alte cariche cittadine tra cui il vicesindaco Fabio Giambrone, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro insieme al Comandante regionale della Guardia di Finanza, Giancarlo Trotta e al questore di Palermo, Renato Cortese.
Tanti i familiari dei carabinieri e cittadini che hanno partecipato a questa Festa. Un momento particolarmente sentito  è stato  quello legato alla preghiera del carabiniere alla  “Virgo Fidelis” protettrice dell’Arma.

Successivamente è stata data lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “ Il mio va pensiero ai carabinieri alle loro famiglie che vivono il dolore di una perdita.I carabinieri sono protagonisti per la loro dedizione al valore comune in sinergia con le altre Forze hanno rappresentato il volto della Repubblica nel contrasto alla delinquenza comune al terrorismo e alla criminalità organizzata.In questa giornata di Festa porgo a voi i miei auguri. Viva l’ Arma dei Carabinieri e Viva la Repubblica”.
Poi ha preso la parola il generale della Legione Sicilia, il comandante Giovanni Cataldo: “Oggi al cospetto della bandiera de XII reggimento presentiamo il bilancio annuale alla comunità. Sento doveroso rivolgere un pensiero a tutti i commilitoni scomparsi.Un pensiero di vicinanza ai 480 carabinieri siciliani che hanno riportato ferite nell’adempimento del loro dovere . Mi preme evidenziare la perfetta sintonia con i capi degli uffici inquirenti e un rinnovato ringraziamento agli altri vertici delle Forze che ci consente di operare in modo armonico e proficuo sul territorio. Un saluto alle Forze Armate con il quale condividiamo i valori militari. Un grazie alle associazioni combattentistiche e ai rappresentati delle associazioni in congedo della Sicilia, un  esempio per i nostri giovani. La nostra capillarità ci contraddistingue con 420 stazioni che rappresentano il "front office" dello Stato assicurando la vicinanza e quella partecipazione alla vita della comunità racchiusa nell’espressione l’ Arma della gente”. 
La scuola rappresenta la prima agenzia educativa come detto dal prefetto De Miro e anche noi miriamo a diffondere il concetto di legalità. Ciò che voglio celebrare è l’attività del singolo carabiniere che intraprende il servizio affrontando adeguatamente con spirito di sacrificio il  suo dovere. Perché la legge e la legalità prevalgano ovunque. I dodici mesi ci hanno visto impegnati in un panorama diverso di situazioni: contro la criminalità e in particolare con il tentativo bloccato della costituzione della Cupola provinciale, ma anche  nel contrasto a furti, rapine, lavoro nero.
 I risultati sono stati rilevanti e il contrasto è stato efficace. Una particolare menzione per l’attività di prevenzione di tipo patrimoniale che ha portato a sequestri e confische di beni di dubbia provenienza, essa ha un valore dimostrativo nella pubblica opinione. Ciò dimostra che il crimine non paga e la legalità premia”.
Il discorso è stato seguito dalla consegna delle onorificenze.
Al pomeriggio hanno partecipato anche gli alunni della scuola elementare Ragusa Moleti di Palermo guidata dal dirigente scolastico, Nicolò La Rocca. I bambini di una terza elementare hanno cantato l'Inno e seguito con entusiasmo la cerimonia, accompagnati da alcuni genitori e dalle insegnati interne, Gugino e Battaglia. Gli allievi dell'istituto sono stati invitati dall'Arma dopo aver partecipato a un Pon sulla Legalità che vede tra i protagonisti i rappresentanti anche delle altre Forze dell'Ordine.


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