Colpiti i reggenti di Brancaccio. Questore: "Liberato territorio ma occorre colmare vuoti con opportunità"


di Ambra Drago
"La Squadra Mobile ha dato prova di essere presente sul territorio e in particolare su Brancaccio. E mi fa piacere che questa risposta sia arrivata oggi a distanza di 44 anni dall'uccisione di un ragazzo di appena 27 anni, Gaetano Campiello, della Mobile, colpito per mano mafiosa durante uno dei tanti appostamenti per arrestare gli estorsori. Grazie per quello che fate- sottolinea Renato Cortese - questore di Palermo - grazie perché ci siamo su Brancaccio dove abbiamo scelto di festeggiare la Festa della Polizia per dare un segnale forte di presenza.Vogliamo dare un' iniezione di fiducia sperando che queste operazioni vengono interpretate come liberazione dal territorio della presenza mafiosa. In questo momento storico questo territorio è stato liberato da alcuni esponenti di mafia ed è anche il momento in cui si realizza un vuoto quindi sarebbe auspicabile che qualcun altro pensasse di colmarlo con opportunità per i cittadini di Brancaccio.
Periodicamente facciamo operazioni ma dopo sei mesi o un anno siamo qui a arrestare nuovamente altri soggetti. Ciò significa che l'attività di repressione deve essere accompagnata da un'azione di recupero del territorio e di fornire punti alternativi ai cittadini e soprattutto ai giovani".
Subito dopo ha preso la parola il Capo della Mobile, Rodolfo Ruperti: " E' un fenomeno mafioso che si rinnova e che attualmente ha delle crepe e ha delle difficoltà a operare per cui adesso è necessario che lo Stato occupi gli spazi vuoti portando avanti la cultura della legalità. Oggi abbiamo decapitato la famiglia di Corso dei Mille , sono stati arrestati i reggenti, Luigi Scimò e Salvatore Testa già entrambi con precedenti specifici per fatti di mafia".


 "Il meccanismo delle estorsioni - continua il Capo della Mobile- era anche per loro una fonte di guadagno. Non abbiamo registrato fatti cruenti bensì attraverso richieste a soggetti che i mafiosi sanno che possono rispondere. E' un meccanismo diverso e registriamo in assoluto un attivismo delle organizzazione mafiose in tutto quello che può essere business sul loro territorio: dal traffico di droga a traffici antichi come quello dei tabacchi e abbiamo registrato numerosi sequestri ma anche video poker e addirittura a queste locazioni di casa di riposo per anziani che con metodo mafioso venivano riempite".
Affari e controllo del territorio per garantire la supremazia e rigenerarsi forse un tentativo di ricostituire qualcosa di più importante.
"Abbiamo registrato diversi incontri tra Scimè e Testa con altri esponenti mafiosi. Sono stati documentati incontri anche con Settimo Mineo (arrestato nell'operazione cupola 2.0 dei carabinieri)- racconta Gianfranco Minissale- dirigente della sezione Contrasto alla Criminalità Organizzata - ma non c'è stata la possibilità di intercettare il contenuto per cui non possiamo escludere il fatto che pensassero a una riorganizzazione. Anche se Scimò non aveva la reggenza diretta del mandamento ma Cosa nostra necessita di soldi e questo comporta un confronto con altri soggetti dei vari mandamenti. Poi fatto che tanti collaboratori conoscano Testa e Scimò dà l'idea del peso di questi in Cosa nostra palermitana.
Per quanto riguarda il fenomeno delle estorsioni sul territorio e sulla collaborazione dei commerciano la risposta è stata chiara: "Al momento è cambiato poco sottolinea Gianfranaco Minissale-dirigente della sezione Contrasto alla Criminalità Organizzata- se prima i commercianti erano allineati a questo modo di "fare impresa "oggi registriamo una sensibilità diversa. Mancano ancora le denunce anche se è chiaro che il fenomeno delle estorsioni è in calo.

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