40esimo anniversario uccisione del giudice Terranova e del maresciallo Mancuso, commemorati in via De Amicis

di Ambra Drago
La mafia non è un concetto astratto ma un’aberrante forma di criminalità organizzata” questo scriveva il giudice Cesare Terranova nel 1967 in uno degli atti d’accusa contro gli autori di diversi omicidi a Corleone. Quel territorio abitato da Riina e Provenzano, due ragazzi poi diventati boss alla corte di Luciano Liggio e che poco dopo avrebbero conquistato Palermo.
Il consigliere istruttore Terranova fu il primo a cogliere la scalata dei Corleonesi. Venne ucciso il 25 settembre 1979 in via De Amicis insieme al suo uomo fidato, il maresciallo della Squadra Mobile, Lenin Mancuso.
E oggi nel giorno del 40esimo anniversario della loro uccisione sono stati ricordati sul luogo dell'agguato tra via De Amicis e via Rutelli dove si trova una lapide a pochi passi da una scuola elementare che ricorda il loro sacrificio.
"Ogni anno è un anniversario importante- sottolinea Renato Cortese- questore di Palermo e 40 anni anche simbolicamente sono una cadenza diversa, però la memoria rimane sempre intatta e siamo qui ancora oggi a ricordare figure straordinarie come il giudice Terranova e Lenin Mancuso che hanno sacrificato la loro vita nel contrasto alla mafia in anni in cui era difficile parlarne, figuriamoci il contrasto concreto e reale. Li ricordiamo insieme ai giovani e agli studenti, davanti una scuola, per ribadire il nostro impegno e soprattutto trasmettere questo messaggio forte alle nuove generazioni".
Un ricordo è stato espresso anche dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando:"Alla fine degli anni 70' fu il primo a comprendere che la mafia non era una serie di singoli reati collegati tra loro ma era un crimine organizzato e pervasivo anche nelle istituzioni. Ecco che bisogna ricordare il giudice Terranova e il maresciallo Lenin Mancuso, ma penso anche a Boris Giuliano, Piersanti Mattarella, Dalla Chiesa, furono anche loro eliminati perché avevano colto la dimensione sistemica del fenomeno mafioso dal settore della droga, dell'ascesa dei corleonesi fino alle infiltrazioni nelle amministrazioni pubblica".
Il giudice Terranova venne  eletto come indipendente nel Pci, rimase in carica come parlamentare per due mandati poi decise di rindossare la toga pagando il prezzo con la vita.
Un passaggio che il sindaco Orlando ha commentato così:"Fece una scelta di tornare sul campo convinto che potesse essere la sua azione poteva essere efficace. Dopo 40 anni Terranova e Mancuso hanno compiuto una missione perché Palermo non è più governata dalla mafia. Ma questa esiste ancora ecco la ragione per cui bisogna sempre tenere alta la guardia".

Alla cerimonia erano presenti pure i familiari del giudice Cesare Terranova e del maresciallo della Polizia di Stato, Lenin Mancuso oltre alle alte cariche civili e militari.

Infine presenti oltre gli alunni dell'Istituto Comprensivo Giovanni XXIII Piazzi, anche l' Istituto Professionale per i Servizi alberghieri e della ristorazione  I.P.S.A.R. Cascino di Palermo.

Nessun commento:

Posta un commento