Misure penali di comunità Un protocollo d’intesa tra Uiepe e Csv Siciliani

Diffusione della conoscenza dell’esecuzione penale esterna e sensibilizzazione alla giustizia riparativa. Questi i cardini principali del protocollo di intesa siglato ieri dall’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UIEPE) di Palermo e i tre Centri di Servizio per il Volontariato della Sicilia (CSV Etneo, CeSVoP, CeSV Messina). Si tratta di un atto rilevante perché mette in evidenza il ruolo cruciale che il volontariato può avere in questo ambito.
Infatti, la logica delle cosiddette “pene alternative”, dell’affidamento al servizio sociale, della messa alla prova, così come della giustizia riparativa, è orientata sempre più alla ricostruzione dei legami sociali spezzati dal reato. Il condannato/imputato viene chiamato a un percorso di consapevolezza e di ricostruzione del suo ruolo e del suo valore per la società. In tal senso, un contributo fondamentale viene dalla comunità locale che nel volontariato e nella società civile trova una delle espressioni più attive e coinvolgenti. Pertanto, mettere in sinergia le istituzioni penali con il volontariato organizzato, offre nuove possibilità e itinerari inediti per il recupero delle devianze e anche la loro prevenzione. 

Nel concreto, in virtù del protocollo di ieri, gli UEPE territoriali siciliani si doteranno ciascuno di un referente locale per il volontariato, il quale curerà i rapporti con il CSV di riferimento. Lo scopo è sviluppare – grazie anche all’apporto del volontariato – reti sociali finalizzate all’inserimento dei condannati/imputati adulti. Il tutto verrà preparato dai CSV siciliani con specifiche azioni di informazione e formazione dei volontari e delle loro organizzazioni. Con particolare attenzione alle reali problematiche che gli enti di Terzo settore devono affrontare operando nell’area penale. L’accordo sottoscritto ha una durata biennale e prevede verifiche periodiche, in modo da rendere sempre più adeguata la sua attuazione in favore delle misure di comunità alternative alla detenzione.

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