Mafia, un distributore in via dell'Olimpo e un parcheggio tra i beni confiscati a Antonino Vernengo

di Ambra Drago
Confiscato il patrimonio di Antonino Vernego, 61 anni ritenuto vicino ad alcuni esponenti di Cosa nostra. Si tratta di un provvedimento che colpisce un patrimonio di ben 1.150.000 euro e che già nel 2016 era stato sottoposto a sequestro.
Passano definitivamente allo Stato, un appartamento in via G.Macrì a Palermo, il compendio aziendale dell'impresa individuale "Parking Bersagliere” nell’omonima via, una quota sociale di un distributore di viale dell’Olimpo, nonché diversi saldi attivi di conti correnti bancari.
Vernengo è ritenuto anche vicino a alcune famiglie mafiose di Cruillas e della Noce, come già emerso nel corso del procedimento con il quale, nel 2014 era stato sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per anni 2 e Ia contestuale confisca di un'attivita economica, di beni immobili, beni mobili e rapporti bancari.

Il contestuale procedimento penale a carico di Vernengo,
(conclusosi con sentenza di assoluzione dal reato di intestazione fittizia di beni aggravato dal metodo mafioso- sottolineano dalla Questura- non ha, comunque, precluso l'avvio nei suoi confronti di un procedimento per l'applicazione di misure di prevenzione, in quanto soggetto ritenuto socialmente pericoloso.

Le indagini patrimoniali condotte, pertanto, dagli agenti dell'Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Palermo hanno messo in luce una sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati e gli investimenti patrimoniali effettuati, ciò avvalorerebbe , secondo gli investigatori l'impiego di risorse finanziarie di illecita provenienza.

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