Commemorazione via P. Federico.Caterina Chinnici:"Ricordo è fondamentale. Mai abbassare la guardia contro la mafia"


di Ambra Drago
Trentasette anni fa un'autobomba in via Pipitone Federico trasformò Palermo in Beirut facendo saltare in aria il giudice istruttore nonché padre del pool antimafia Rocco Chinnici. Insieme al lui persero la vita il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Unico sopravvissuto Giovanni Paparcuri.
Nel 2002 la Corte d'appello di Caltanissetta riconobbe come i mandanti dell'attentato i cugini Nino e Ignazio Salvo. Dopo la tragedia a Chinnici venne assegnata la medaglia d'oro al valor civile con questa motivazione".
Oggi le corone d'alloro sono state deposte sulla via dell'agguato alla presenza dei figli del giudice, Caterina e Giovanni accompagnati dal prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, dal sindaco Leoluca Orlando e in rappresentanza del presidente Musumeci, il vicepresidente e assessore regionale all'economia il professore Gaetano Armao. Accanto a loro il Procuratore Generale della Corte d'appello Roberto Scarpinato e il presidente di Corte d'appello Matteo Frasca.
Presenti i familiari delle altre vittime e le autorità civili e militari tra cui il comandante provinciale dei carabinieri Arturo Guarino, il questore di Palermo, Renato Cortese.
E la figlia del giudice nonché eurodeputata Caterina Chinnici ha dichiarato:"Serve il ricordo quotidiano attraverso i nostri comportamenti ciascuno nel proprio settore però anche le commemorazioni hanno un valore. Per me è un anno particolare, per la prima volta ho ricevuto una serie di lettere di studenti ( delle scuole di Crema, di Rossano oltre agli istituti siciliani) e allora vuol dire che anche le commemorazioni hanno un senso perchè servono a rinnovare il ricordo".

E sul fronte attuale della lotta alla mafia aggiunge: "Mi sento di dire che l'impegno è sempre alto e deve esserlo. Non possiamo di vanificare quanto fatto da tante persone che hanno sacrificato la propria vita e un impegno che va rinnovato ogni giorno non si può abbassare la guardia. Anche adesso con l'emergenza Covid, il procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho ha lanciato un allarme in questo senso e dev'essere raccolto da tutte le istituzioni. Personalmente io lavoro in ambito europeoproprio per portare a livello sovranazionale le misure e la legislazione di contrasto antimafia".
Un ricordo per il giudice Chinnici è stato rivolto anche dal sindaco di Palermo:"Ancora una volta  Palermo ricorda doverosamente la figura di Rocco Chinnici, simbolo di onestà e seme di primavera per una intera città. Una commemorazione in memoria di chi ha perso la vita in quella terribile strage che portò molti a paragonare Palermo a Beirut. Una commemorazione necessaria, anche per tenere alta la tensione perché la mafia non torni a governare Palermo, e Palermo non torni com'era la Beirut sconvolta dagli attentati. Chinnici è stato il primo ad intuire la straordinaria importanza del lavoro di squadra, del coordinamento e dell'organizzazione delle indagini per far fronte all'organizzazione e al coordinamento di Cosa Nostra. Oggi, ricordiamo con l'identica commozione e gratitudine anche il sacrificio di Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, i due carabinieri della scorta, e di Stefano Li Sacchi, vittima innocente del primo vero atto di guerra urbana da parte della mafia. A tutti loro, ai loro familiari e colleghi, va il pensiero grato della città".

Dopo la deposizione delle corone, è stata celebrata una messa nella chiesa di San Michele Arcangelo sempre alla presenza dei familiari e delle autorità.

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