Libero Cinema in Libera Terra. La 15a edizione si conclude con bilancio positivo

Libero Cinema in Libera Terra. La 15a edizione si conclude con bilancio positivo. Film, parole, immagini e storie seguite nella sala virtuale di MyMovies da 8.500 spettatori, 53.181 persone che hanno seguito il talk e oltre 100.000 visualizzazioni per le pagine del Festival. Si è chiusa in Sicilia con un bilancio che ha superato ogni aspettativa la 15a edizione di Libero Cinema in Libera Terra, Festival di cinema itinerante contro le mafie, che ha avuto come tema i “Diritti al Nuovo Mondo”. 9 tappe, tra luglio e settembre, fatte di film, parole, immagini e volti, che hanno offerto la propria testimonianza per l’affermazione dei diritti universali. Compagni di questo lungo viaggio sono stati Luigi Ciotti, Maria Pia Ammirati, Salvatore Ceccarelli, Daniela Marcone, Giuseppe De Marzo, Marco Rossi Doria, Marco Omizzolo, Andrea Paco Mariani, Roberto Di Bella, Enza Rando, Sophia Luvarà, Donatella Palermo, Telmo Pievani, Elena Ciccarello, Marco Risi, Rosy Battaglia e tanti altri rappresentanti del Terzo Settore, del giornalismo, del cinema, delle istituzioni, del mondo della ricerca e della formazione. Vincente la formula proposta quest’anno del doppio appuntamento, prima della proiezione dei film, con il talk “Diritti al nuovo mondo – Libero Cinema Incontra”, condotto da Enrico Fontana. Solo qualche dato: 8.500 gli spettatori nella sala virtuale di MyMovies per la visione dei film, 53.181 le persone che hanno seguito il talk e oltre 100.000 le visualizzazioni per le pagine del Festival. La dimostrazione che, ancora una volta, Libero Cinema in Libera Terra è stato il megafono che ha dato voce ai territori e agli studenti di tutta Italia, che mai come in questo momento hanno bisogno di nuovi spazi di socialità e confronto per esercitare i valori della cittadinanza attiva e democratica.
UNA NUOVA EDIZIONE, UN NUOVO INIZIO
Sicuramente nuova l’edizione 2020 di “Libero Cinema in Libera Terra” che non ha rinunciato all’incontro con chi ogni anno accoglie il festival nelle terre liberate dall’oppressione mafiosa e che, al tempo stesso, senza fermarsi di fronte ai limiti imposti dall’emergenza sanitaria, ha deciso di viaggiare sul web per raggiungere tutti coloro che desiderano unirsi alla nostra azione di lotta contro mafie e corruzione, grazie alla collaborazione con MyMovies.it e all’inedito spazio di approfondimento condotto in diretta da Enrico Fontana “Diritti al nuovo mondo – Libero Cinema Incontra”.
Un’ edizione, quella del 2020, che ha segnato un nuovo inizio, un nuovo modo per portare avanti il proprio impegno.
LE TAPPE, DALLE ANTEPRIME INTERNAZIONALI AI TERRITORI ITALIANI
La partenza a luglio dalla scuola, alle prese con una difficile ripresa a causa del Coronavirus, raccontando, poi, l’impatto della pandemia e le disuguaglianze dimenticate dal Brasile al Messico e all’Africa, per ritornare in Italia e accendere i riflettori sulle storie raccontate da Galbiate fino a Catania, passando per Siena, Sessa Aurunca, Cerignola e Polistena.
Storie legate a persone e luoghi e, al tempo stesso, storie universali. Ognuna ha inevitabilmente lasciato un segno: il segno del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini impegnati, tra fatica e speranza, nelle cooperative nate nelle terre confiscate alla mafia; il segno lasciato dai rappresentanti di Libera, che ogni sera, negli stimolanti incontri moderati da Enrico Fontana, hanno raccontato i processi di trasformazione a cui danno vita insieme a tante componenti della società civile; il segno dei rappresentanti del Terzo Settore, del giornalismo, del cinema, delle istituzioni, del mondo della ricerca e della formazione, che hanno offerto una riflessione profonda, appassionata e intensa sui temi della memoria, dell’agricoltura, della povertà, dell’educazione e dell’informazione. È anche il segno lasciato da tutte le persone che hanno risposto all’invito di Cinemovel e di Libera e che hanno scelto di mettersi in ascolto per conoscere, approfondire, riflettere, impegnarsi per l’affermazione dei diritti universali.
LE PERSONE E LE LORO PAROLE 
Tutto è iniziato il 14 luglio con Luigi Ciotti, accompagnato da rappresentanti delle Istituzioni, del Terzo Settore e degli studenti, per parlare di povertà educativa e del ruolo della scuola nel nostro paese. «Oggi è necessario un energico piglio riformatore di politiche scolastiche, che ora sono state ridotte a politiche più di rincorsa, concentrate sui rattoppi all’immancabile precarietà. Il mio sogno - ha affermato il presidente di Libera - si chiama “città educativa”, perché la scuola è di tutti». Il 15 e il 16 luglio il viaggio di Libero Cinema ha portato in alcune delle aree del mondo in cui sta colpendo più duramente l’emergenza da Coronavirus, ma già da tempo teatri di conflitti sociali e ambientali molto aspri: il Brasile, il Messico e l’Africa. L’appello di Padre Alfredo Dorea da Salvador da Bahia è stato per la sua terra, ma è risuonato per tutte quelle persone e quei luoghi che oggi è quanto mai urgente rimettere al centro: «Chiediamo l’attenzione della comunità internazionale e in particolare dell’Italia, che ha una storia di umanità. Non lasciateci da soli, abbiamo bisogno della vostra vicinanza». A settembre, Libero Cinema è ritornato sui beni confiscati e restituiti alla legalità. Tra le tante voci che si sono levate dalle cooperative c’è stata quella di Simmaco Perillo che, nel ricordo di Valerio Taglione, ha raccontato il segno di libertà e di resistenza che la Cooperativa “Al di là dei sogni” ogni giorno si impegna a lasciare su un luogo prima in mano alla camorra: «Sono più di 12 anni che siamo su questi terreni, ci abitiamo, coltiviamo i terreni, abbiamo realizzato un’azienda di trasformazione, un ristorante, camere per l’accoglienza, abbiamo trasformato quella che era la mangiatoia dei cavalli in un cammino dei 100 passi nelle terre di don Peppe Diana, immaginando il percorso di Peppino, che non è mai finito, che incontra le vittime innocenti di mafia e genera possibilità». Queste sono le risposte collettive, concrete, che mirano alla trasformazione sociale e alla ricostruzione delle relazioni all’interno di una comunità. L’appello di Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della “Rete dei Numeri Pari”, è stato rivolto proprio all’urgenza di cambiamenti nelle politiche sociali e, ancora prima, di un salto valoriale, riconoscendo che la cosa più importante che abbiamo non è il capitale, ma la relazione. «Le cifre sull’aumento della povertà e delle disuguaglianze causate dalla crisi sanitaria - ha denunciato De Marzo - sono paragonabili solo a quelle delle guerre mondiali. Siamo davanti al tradimento della nostra costituzione, come spesso ripete Don Ciotti. Urge mettere al centro la lotta alle disuguaglianze non solo per restituire dignità a chi l’ha persa, ma per ridare dignità e valore al nostro Paese». Una straordinaria testimonianza di impegno per la dignità di ogni persona è stata, poi, quella di Enza Rando, vice presidente di Libera, che ha raccontato il progetto Liberi di scegliere, nato nel 2011 dall’impulso dell’allora Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, e oggi sostenuto da tante organizzazioni: «È un progetto che dà un’alternativa al mondo chiuso in cui vivono le donne e i bambini figli di uomini della ‘ndrangheta, fatto di violenza, di paure, di padri in carcere; un progetto che li apre a un mondo più grande, diverso». Così, una delle mamme protagoniste di “Liberi di scegliere” ha lanciato il suo appello: «Alle donne che non hanno ancora trovato il coraggio di ribellarsi vorrei dire di liberare se stesse e il proprio futuro, di ribellarsi soprattutto per i propri figli, perché è un dovere di noi mamme dare loro un’alternativa alla famiglia mafiosa. Questa strada non sarà mai semplice, richiederà sempre grande coraggio, ma le donne non si devono sentire sole, attorno a loro e con loro si stanno facendo tanti sforzi per costruire un progetto di libertà sempre più realizzabile». La carovana di Libero Cinema è tornata a casa ricca di esperienze, confronti, umanità, pronta a fare tesoro di quanto raccolto per cominciare a pensare alla prossima edizione. «Grazie a tutte le persone che hanno fatto parte di questo viaggio – è il saluto di chi ne ha fatto parte - e che, insieme a noi, s’impegnano nella costruzione e nell’affermazione di un nuovo umanesimo».

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