Affari sul trasporto di emodializzanti. Finanza sequestra onlus gestita da trafficanti di droga: 6 arresti

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di sei soggetti, di cui: tre destinatari di custodia cautelare in carcere: Pietro CORRAO ,Saverio MARCHESE e Salvatore SCAVONE e tre sottoposti agli arresti domiciliari: Beniamino CUSIMANO, Concetta TERESI e Marilena SCALIA . In particolare gli indagati CORRAO, MARCHESE, SCAVONE e CUSIMANO per i reati di falso e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di falso, nonchè TERESI per i reati di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture ed infine SCALIA per truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture.

Uno dei soggetti attinti da misura cautelare, peraltro, dall’aprile 2019 avrebbe ottenuto il reddito di cittadinanza, per un ammontare medio mensile di circa 400 euro, beneficio, hanno sottolineato gli investigatori, verrà subito sospeso, così come previsto dalla legge. Inoltre l G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio aziendale di due associazioni palermitane di volontariato operanti nel settore sanitario-assistenziale, l’Associazione di Volontariato Emergency Leader Onlus – A.V.E.L. – e la Confraternita di Misericordia, che da oggi sono affidate ad un amministratore .
Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Palermo hanno fatto emergere come la A.V.E.L., che svolgeva per conto dell’ASP di Palermo il servizio di trasporto emodializzati, dietro le mentite spoglie di una ONLUS, nascondeva un’autentica attività d’impresa, gestita di fatto da soggetti pregiudicati per gravi reati (traffico di droga aggravato dall’agevolazione mafiosa) che, per ottenere il rilascio della necessaria certificazione antimafia, avevano attribuito formalmente la veste di presidente ad un soggetto incensurato.
In sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’ASP, gli indagati hanno quindi prodotto false certificazioni concernenti la natura di Onlus dell’Ente e l’attestazione che quest’ultima fosse amministrata da soggetti immuni da precedenti penali, grazie alle quali l’A.V.E.L. ha potuto accedere alle convenzioni pubbliche.

Le indagini svolte hanno poi permesso di documentare l’esistenza di un vero e proprio “cartello” fra i rappresentanti di sette associazioni palermitane che svolgevano il servizio di trasporto emodializzati per conto della locale ASP, capeggiate dalle referenti della Confraternita di Misericordia.

Il patto illecito, concretamente attuato tramite la creazione di chat su whatsapp, prevedeva che i diversi partecipanti concordassero di rifiutare, adducendo false situazioni di indisponibilità, l’accettazione del trasporto “collettivo” dei pazienti, rendendosi disponibili solo al più remunerativo “trasporto singolo” dei malati, così ingannando l’ASP e cagionando un danno rilevante alle casse pubbliche.

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