Enza Nardi: Il valore della lettura

Cari lettori, da un po’ di tempo mi capita di parlare con giovani o anche meno giovani di un tema che purtroppo sta perdendo sempre più il suo fascino: la lettura. Io, oltre che a scriverli, sono una divoratrice di libri. Questo mi porta a non comprendere come non si possa provare il desiderio di prenderne uno tra le mani e sfogliarlo con il gusto di leggerne il contenuto. Per non parlare del suono e del profumo delle pagine che di volta in volta si accarezzano durante la lettura. Quello che mi lascia alquanto perplessa è vedere come molti vanagloriosi dicono apertamente di non aver mai letto e di non avere neanche l’intenzione di cominciare. Vantano di impegnare il proprio tempo per fare sport, stare con gli amici, giocare con i video-game, ascoltare musica, guardare la televisione o esplorare internet.
È vero che ormai viviamo nell’era del virtuale, dove tutto sembra più facile e veloce e in parte è anche giusto adeguarsi, ma ritagliare un po’ del proprio tempo, seppure ridotto, per la lettura darebbe sicuramente un valore aggiunto alla qualità della propria esistenza. Pertanto non deve assolutamente essere un “passatempo” di nicchia, riservato a pochi o un’attività da “secchioni”. Ho sempre creduto nel ruolo importante della lettura nella vita di ognuno di noi, ciò che essa riesce a trasmettere seguendola attentamente, è innegabile.
Narrativa, poesia, saggistica, ognuna di queste sfaccettature può arricchire l’anima e far crescere. Riflettere. Da scrittrice avverto la responsabilità di ciò che scrivo, sapendo che le parole, le frasi i concetti e il contenuto possono essere prese d’esempio. Si dovrebbe far comprendere, soprattutto ai giovani, che leggere non è difficile o noioso e neppure che significa staticità, dove a muoversi sono solo occhi e mani. Bisogna inculcare nella loro mente che leggere è sicuramente qualcosa che va ben oltre. La mente si apre. Si può viaggiare stimolando la fantasia, oltrepassando il tempo e lo spazio. Ci si può immedesimare nella storia e vivere le stesse emozioni di chi l’ha creata. Affinché ciò si possa verificare credo sia necessario seguire alcune regole da non sottovalutare. - È importante che il libro sia fisicamente presente ne¬gli ambienti frequentati dai ragazzi. Affiancarli sempre ai giochi preferiti, in casa e in tutti gli altri luoghi. - È capitare che i ragazzi vedano un genitore o qualsiasi adulto leggere con interesse. Tenderà ad imitarlo naturalmente. - È necessario che fin dalla tenera età si abituino i ragazzi a manipolare i libri. Quindi tra i vari regali di compleanno o Natale uno dovrebbe essere un libro, inteso non antitetico al gioco, ma complementare.
Non si deve pensare che far nascere l’interesse verso la lettura sia un compito esclusivo della famiglia. In qualità di docente sono fermamente convinta che la scuola ha un’ottima opportunità per educare i ragazzi all’amore alla lettura. Ovviamente non deve essere imposta come un compito, un esercizio o un obiettivo da raggiungere. Utilizzando tutti i mezzi necessari si può invogliare i giovani ad avere una passione sana verso l’esplorazione delle pagine di un libro. Come docente ne sono fermamente convinta. - Si potrebbe sperimentare di non assegnare i compiti durante le vacanze o la pausa estiva. L’unico compito potrebbe essere quello di proporre alcuni testi da leggere, lasciando loro la libertà di scegliere il genere in base ai loro interessi e al livello di difficoltà del testo. - Sarebbe importante dedicare un’ora alla settimana solo alla lettura e allo scambio argomentativo tra il gruppo classe. Inteso come modalità di conoscenza complementare al programma normalmente svolto. Proporre, quindi ai ragazzi piani di lavoro strutturati e a lungo termine, finalizzati a diffondere e supportare la pratica della lettura condivisa.
Quest’attività potrebbe avere una doppia valenza. Da una parte l’integrazione e dall’altra la condivisione. - Sarebbe interessante e utile organizzare nelle scuole incontri e dibattiti con gli autori dei libri. Sicuramente un motivo in più per stimolare maggiormente i ragazzi alla lettura, al confronto e alla discussione dei temi che destano il loro interesse. - Potrebbe essere stimolante per i ragazzi un gemellaggio con un’altra scuola e organizzare una sorta di sfida alla lettura. Al termine dell’anno scolastico premiare la scolaresca che ha letto più libri contestualizzandoli alle attività interdisciplinari. Questa politica culturale andrebbe incentivata e sostenuta dallo Stato e dal Ministero della Pubblica Istruzione. Enza Nardi Autrice

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