Controlli e perquisizioni allo Zen, sequestrata droga e chiusa una taverna "fantasma"

di Ambra Drago
Dopo la sparatoria del 23 marzo scorso nel quartiere Zen 1 di Palermo è stata intensificato il controllo del territorio. In particolare sono state due le operazioni di polizia sul fronte dello spaccio di stupefacenti ma anche la particolare destinazioni di alcuni locali senza alcun rispetto delle normative e senza alcun garanzia per l'igiene degli avventori. Nel primo episodio i poliziotti hanno arrestato in flagranza dio reato un 47enne dopo aver effettuato una perquisizione nella sua casa di via Fausto Coppi. La perquisizione ha dato esito positivo, infatti, occultata nel cavedio degli scarichi fognari all’interno del bagno, gli agenti hanno trovato un sacchetto in plastica contenente: duecentocinquantanove dosi di hashish, tre panetti della stessa sostanza ed una banconota da 20 euro.La droga, circa 600 grammi, ed il denaro ritenuto dagli investigatori provento dell’attività di spaccio, sono stati sequestrati. L’uomo, tra l'altro con precedenti sempre in materia di stupefacenti avrebbe ammesso la responsabilità della detenzione della droga e dopo l'arresto è stato trasportato nella Casa Circondariale di Pagliarelli “Antonio Lorusso” Nel corso delle indagini svolte in seguito al tentato omicidio, gli agenti si sono imbattuti in un fabbricato in lamiera e dopo vari accertamenti hanno scoperto come in realtà il locale era stato destinata ad un’attività di somministrazione di bevande, gestito da un uomo con l’ambizione di farne una sorta di pub. Al suo interno, infatti, il gestore, che per tanti anni aveva svolto il servizio di raccolta rifiuti, aveva arredato lo spazio facendo ricorso a centinaia di suppellettili, probabilmente recuperate durante la sua attività lavorativa, accumulate ed ammassate. In questo spazio, reso ancor più angusto dalle numerosissime cianfrusaglie, erano presenti due top in muratura, decine di bicchieri in vetro, due banconi frigo industriali contenenti birre e bevande analcoliche che l’ottantenne rivendeva per la somministrazione agli avventori, in assoluta clandestinità, essendo sprovvisto di qualsiasi autorizzazione. L’attività commerciale è stata ovviamente sequestrata ed all’uomo sono state contestate violazioni che comporteranno sanzioni compresa tra 4000,00 e 24000,00 euro.

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