Truffe alla Regione Lazio, arresti e sequestri della Guardia di Finanza di Catania

 La Guardia di Finanza di Catania sta eseguendo, in tre regioni italiane e in altri quattro Paesi europei, un'ordinanza cautelare nei confronti di quattro persone nell'ambito di un'inchiesta della Procura etnea su truffe alla Regione Lazio.Gli indagati sono accusati insieme a altre undici persone dei resti di associazione a delinquere, truffa allo Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio

In particolare, le indagini, svolte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanzadi Catania, hanno riguardato una strutturata associazione a delinquere, operante su tutto il territorio nazionale eattiva nei reati contro la Pubblica amministrazione e il patrimonio.

Nel dettaglio le investigazioni avrebbero messo in luce alcune operazioni sospette raccogliendo diversi elementi probatori. 

Gli investigatori hanno scoperto ben cinque truffe nei confronti della Regione Lazio, al fine di far ottenere indebitamente alle società riconducibili agli indagati e aventi oggetto attività nel settore turistico), cinque distinte linee di finanziamento a tassoagevolato, per complessivi 250 mila euro, erogati grazie al “Fondo Rotativo per il piccolo credito”, istituito persostenere le piccole e medie imprese laziali.

Al fine di ottenere i citati finanziamenti, i promotori dell’associazione a delinquere avrebbero presentato - grazie adue commercialisti, uno di Catania, l’altro di Frosinone, parimenti sottoposti a indagine - falsi bilanci allaCamera di Commercio di Catania e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate per gli anni dal 2014 al 2018. - una truffa nei confronti di privati: in tale contesto, i promotori dell’associazione, dopo essersi presentati come referenti di una inesistente fondazione dello Stato Città del Vaticano, palesavano ai soggetti truffati la possibilitàdi ottenere finanziamenti a fondo perduto, chiedendo il pagamento di un contributo per “spese amministrative”,pari a circa 260 mila euro.

"In tutti i casi, sottolineano in una nota dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania,  le somme provento delle truffe sono state oggetto di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio: gli importi, infatti, a cura degli stessi indagati o di altri soggetti a loro vicini, sono stati prima frazionati su diversi conti correnti, intestati a società o fondazioni, e successivamente trasferiti verso altri depositi, anche detenuti all’estero in istituti di credito tedeschi e maltesi".

Nel corso dell'operazione sono stati sedici i sequestri, tra società e fondazioni, con sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento e a disponibilità finanziarie per oltre 500 mila euro.  "Avendo gli indagati, continuano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania,  disponibilità di rapporti di conto corrente in territorio estero, è stato attivato,per il tramite del Comando Generale, l’ufficio europeo “ASSET RECOVERY OFFICE”, al fine di dare esecuzione al provvedimento del GIP anche alle disponibilità finanziarie e patrimoniali detenute in Germania, Malta, Regno Unito e Svizzera".


 


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