"L' Estate dura poco" il romanzo di Silvestro Lo Cascio. "Ho voluto dar voce a storie che spesso rimangono nascoste"

 

di Ambra Drago
Abbiamo fatto un’intervista a Silvestro Lo Cascio, psicoterapeuta e scrittore in occasione del suo nuovo libro dal titolo L’estate dura poco”.
Come mai ha scelto questo titolo per il suo romanzo
“E’ un titolo che può essere una metafora della vita e della giovinezza.Quest’ultima è destinata a durare poco così come la felicità insomma qualsiasi condizione noi viviamo dura poco. Ho pensato a questo titolo soprattutto come metafora dell’adolescenza, infatti il protagonista Costinel è un ragazzo e nel libro si racconta della sua ultima estate”.

Quanto tempo ha impiegato a scrivere questo romanzo 
“L’ho scritto nel periodo della pandemia. Di fatto ho iniziato nel 2019, prima ho avuto l’idea, ho buttato giù l’incipit e piano piano ho iniziato la stesura. Il periodo di pandemia mi facilitato, perché costretti a stare a casa sono riuscito a dedicare molto tempo alla scrittura”.

L’idea e la storia è partita da un caso “clinico”, un vissuto oppure è un prodotto della fantasia
“Il romanzo è frutto dell’immaginazione. Ovviamente c’è tanto del mio lavoro, della mia ricerca fatta anche in ambito carcerario ma soprattutto nasce dal trauma evolutivo e infantile. Da li ho iniziato a creare dei personaggi ( frutto della fantasia) ma che si possono incontrare con le loro personalità e dinamiche nel corso della vita”.

Senza svelare troppo cosa ai lettori, ci può dire di questo racconto, sui suoi protagonisti Costinel e Elena.
“Costinel è un ragazzo che proviene dalla Romania e vive in Sicilia. Infatti una delle tematiche del libro è l’immigrazione via terra. Precisamente l’emigrazione dai paesi dell’est Europa che arrivano sulla nostra isola e poi dietro questo processo descrivo anche lo sfruttamento del lavoro. Questa manodopera invisibile. Per quanto riguarda Elena anche lei proviene dalla Romania, lavora nelle serre. Il libro descrive due periodi di vita di Costinel, l’adolescenza con la sua sessualità vissuta come i ragazzi della sua età e poi si racconta la fase matura del protagonista dove incontra Elena che diventerà sua moglie.
Ma nel libro c’è anche un altro tema che viene fuori, ovvero la violenza sulle donne. Infatti Costinel in preda all’alcol una sera per un malintesa picchia sua moglie che trova il coraggio di denunciarlo e riesce a salvarsi”.

Dove è ambientato il romanzo
“Il posto non ha un nome in Sicilia. L’ho fatto volutamente, territori qualsiasi dove può avvenire lo sfruttamento del lavoro. Le tematiche forti del libro sono: violenza sulle donne, immigrazione e sfruttamento del lavoro ma anche della prostituzione sia in Sicilia che in Romania. 

Perché una persona dovrebbe leggere questo libro, cosa desidera trasmettere
“Più che trasmettere dei messaggi al lettore, non ho questa presunzione desidero dar voce a delle storie che spesso rimangono nascoste. Spesso rimangono lontane dal visibile“.

Può essere letto facilmente da tutti
“Si può essere letto da tutti. Non per forza bisogna essere psicologi o psicoterapeuti. La mia intenzione è arrivare a più persone possibili per offrire spunti di riflessione su queste tematiche e perchè no anche aprire un dialogo”.

Questo romanzo è edito “Scatole parlati” cosa ci può dire di questa casa editrice viterbese
“E’ una realtà editoriale indipendente, giovane e coraggiosa . Scatole parlanti fa parte del Gruppo Editoriale Utterson e si aggancia a una serie di case editrici la più conosciuta dal pubblico è l’Alter Ego Edizioni. Io mi sono trovato bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Vorrei anche sottolineare che all’autore non viene chiesto un euro, è una casa editrice che crede tantissimo negli scrittoti emergenti”.

Progetti futuri di Silvestro Lo Cascio. Continuerà a scrivere altri romanzi
“La scrittura è un qualcosa che mi fa stare bene e mi piace. Posso svelare che già sono al lavoro su un nuovo romanzo”.




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