Pertanto, nei fatti, la separazione tra requirenti e giudicanti esiste da anni. I problemi veri della giustizia sono altri: carenze di organici, di strutture, di risorse economiche. Carenze la cui responsabilità, da sempre, è unicamente della classe politica. Allora la verità deve essere spiegata a quanti, e sono troppi, subiscono la becera e ingannevole propaganda di un ceto politico impresentabile, indegno di un Paese democratico. Il vero obiettivo è un altro. –continua l’avv. Guarnera - Attraverso la separazione delle carriere giungere alla sottomissione dei pubblici ministeri al potere esecutivo, così da limitare le indagini a carico dei politici, dei c.d. "colletti bianchi", e dei grandi mafiosi in giacca e cravatta. È bene si sappia che tale progetto è copiato dal "Piano di Rinascita Democratica" della P2 di Licio Gelli, e che stava tanto a cuore del pregiudicato piduista Berlusconi. Infatti i suoi politicamente indegni epigoni hanno dedicato a lui questo obbrobrio di riforma. Fortunatamente vi sarà un referendum e ho deciso che mi impegnerò al massimo, in tutte le sedi, affinché questo sciagurato progetto non venga approvato. Per decenni ho partecipato a innumerevoli campagne elettorali – conclude il Presidente dell’Associazione “Antimafia e Legalità” - e in questa metterò il massimo delle mie energie. Si tratta di contrastare quella mafia che si sta facendo Stato!
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Riforma della giustizia: colossale inganno !!
L'associazione "Antimafia e Legalità", ancora una volta, scende in campo, per denunciare un colossale inganno. “La presunta "riforma" costituzionale della giustizia approvata dal Parlamento, è un colossale inganno, nei confronti dei cittadini, operato da una maggioranza di governo mistificatrice e in totale malafede.” - afferma Enzo Guarnera Presidente dell’Associazione “Antimafia e Legalità” – “Basti pensare che oggi, solo lo 0,02 % di magistrati, chiede di passare da una carriera all'altra e che, in tal caso, deve anche cambiare regione.
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