L’accordo sui futuri ingressi è quindi strutturato come segue:
436 giovani per il 2026;
58 donne vittime di violenza (da ripartire nel triennio 2026-2028) o figlie/i di vittime di femminicidio, recependo nella sua integrità, l’articolo 1 del protocollo Abi-Sindacati per il contrasto alla violenza sulle donne dello scorso 24 novembre. Inoltre, tramite un prossimo accordo sindacale si riaprirà la possibilità di uscita, in maniera volontaria, per circa 1.300 dipendenti, di cui 1.000 che avevano già l’opportunità di aderire ai precedenti piani d’esodo: un bacino di cui circa 200 potranno raggiungere il pensionamento anticipato nel corso del 2026 e i restanti 1.100 usufruiranno del Fondo di Solidarietà negli anni successivi, comprensivi anche di coloro che matureranno i requisiti pensionistici nel primo semestre 2031, che potranno manifestare il proprio interesse all’uscita anticipata, che sarà regolata da successivi accordi. “Con questo accordo si completa il processo di uscita per le lavoratrici e i lavoratori, con finestra pensionistica fino al 1° gennaio 2031, che hanno aderito volontariamente ai percorsi di esodo. Quanto raggiunto è uno tra i migliori accordi del settore - afferma il segretario responsabile Uilca Unicredit Rosario Mingoia - e garantisce un numero di assunzioni complessive con un tasso di sostituzione prossimo al 100%. L’accordo conferma dunque un’ottima percentuale di assunzioni rispetto alle uscite, nonché i principi di innovazione e sensibilità nelle politiche di genere che Uilca promuove da anni e va apprezzata la forte attenzione dimostrata sul tema da Unicredit”.
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