Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana



Ritengo utile e necessario, ai fini della più corretta informazione e sulla base dei necessari approfondimenti, intervenire ufficialmente e istituzionalmente e fornire gli opportuni chiarimenti in merito alle notizie, incautamente e intempestivamente diffuse in questi giorni su numerosi mezzi di comunicazione e informazione, di "eccezionali" scoperte recentemente effettuate da parte del dotto
Francesco Torre, geoarcheologo trapanese.
Le notizie riferiscono di alcune pitture "preistoriche" rinvenute all'interno della Grotta della Ucciria (o delle Uccerie) nell'isola di Favignana, raffiguranti una serie di motivi antropomorfi (cinque) eseguiti in stile schematico e associati a figure zoomorfe " ... di non facile interpretazione".
La presenza di tali pitture non ha alcun carattere di novità per questa Soprintendenza, né per i più seri e attendibili studiosi della materia.
Infatti già nel 2000 la Soprintendenza di Trapani e in particolare il dotto Sebastiano Tusa inserì la Grotta della Ucciria in un ampio e complesso progetto di studio e ricerca archeologica sulle grotte del trapanese, che trovò la copertura finanziaria nell'ambito della cosi detta "Agenda 2000" riguardante i fondi europei per gli anni 2000-2006.
I lavori si svolsero poi negli anni 2005-2006, con il prezioso contributo, per la grotta in questione, dell'Università di Firenze e in particolare del prof. Fabio Martini e del dotto Domenico Lo Vetro.
Questi studiosi notarono, in uno degli ambienti adiacenti alla caverna principale, alcune figure in nero di piccole dimensioni che richiamavano molto le ben più note figurazioni della Grotta del Genovese a Levanzo.
Gli stessi studiosi, sulla base di una indiscutibile e profonda conoscenza della materia e delle connesse problematiche, espressero la convinzione, per le pitture della grotta della Ucciria, che non si trattasse di immagini preistoriche. quanto piuttosto di un falso che potrebbe risalire anche ad anni recenti, per quanto non chiaramente definibili come arco cronologico.
Tale convinzione si fondava, tra l'altro, sulla circostanza che nessuno dei pur autorevoli studiosi e ricercatori, altresì ottimi conoscitori dei siti in questione, avevano mai fatto menzione di queste figure nel sito delle Uccerie, cosa ben strana atteso che le stesse sono ben visibili sulle pareti della cavità in discorso e che non possono passare inosservate a chiunque vi entri.
Fu pertanto concordato, tra gli studiosi dell'Università di Firenze e questa Soprintendenza, di non segnalare il fatto, ritenuto comunque meritevole di indagini più approfondite sulla base della omposizione del pigmento che non può essere diagnosticata con sistemi autoptici. Altresì, esigenze di tutela e salvaguardia del sito, ricadente in proprietà privata ma accessibile a chiunque dotato di buone scarpe, suggerivano la riservatezza.
Corre l'obbligo, a ulteriore chiarimento della vicenda, di ricordare qui Giovanni Mannino, studioso e ricercatore che ha pubblicato, sulla rivista Sicilia Archeologica annata 2006 (stampata nel 2008), XXXIX, fasc. 104, il lavoro "Favignana nella Preistoria", riguardante anche la grotta della Ucciria, non facendo alcuna menzione di tali pitture.
In un successivo articolo, del 2011, lo stesso autore menziona la presenza di figure dipinte nella così detta Grotta del Cervo. corrispondente alla stessa cavità esplorata dalla Soprintendenza nel 2006, alcune delle quali egli interpreta come figure recenti ispirate alle pitture di Levanzo rammaricandosi di una "mania altamente pericolosa". in ciò confortato dalla circostanza che nel corso dei lavori del 2006, condotti con scrupolo e scientificità indiscutibili dagli studiosi dell'Università di Firenze, non erano state da questi rilevate.Come si vede non si tratta, pertanto, di eccezionali e inedite rivelazioni o di nuove scoperte, ma di temi e presenze già ben noti che richiedono un cauto, ponderato e scientificamente approfondito approccio,ben lontano da quello che ha caratterizzato l'operato di quanti, in questi ultimi giorni, hanno inteso più o meno estesamente occuparsi pubblicamente della vicenda.
F.to Il Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani
Arch. Paola Misuraca

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