SEQUESTRO DI BENI A CARICO DEL COGNATO DEL BOSS MESSINA DENARO


<<  IL PRESIDENTE POMA ED IL CONSIGLIO PROVINCIALE: “IL CERCHIO SI STRINGE” – PLAUSO ALLA D.I.A.>>

Anche in questa occasione non posso fare a meno, a nome mio personale ma anche di tutti i colleghi Consiglieri, di esprimere sincero compiacimento per le misure adottate e sentito plauso al Direttore, ai Funzionari e a tutti gli Agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani per la positiva fruttuosa pervicacia con cui stanno letteralmente stringendo un cerchio letale attorno al boss latitante Matteo Messina Denaro. Infatti, lo ribadisco ancora una volta, sono convinto che il modo più efficace per combattere la mafia ed i suoi conniventi a certi livelli è quello di colpire, debellandoli, i grossi patrimoni accumulati e le attività economiche, mascherate di legalità, poste in essere grazie agli illegali proventi di reati e crimini anche efferati.

Questa la dichiarazione rilasciata stamani dal Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, a commento della notizia di stampa relativa al nuovo sequestro disposto dalla D.I.A. di Trapani, questa volta a carico di Gaspare Como, pregiudicato e soprattutto cognato del capomafia di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, al quale sono stati posti sotto sequestro beni vari per un ammontare complessivo di oltre mezzo milione di euro.

Purtroppo – ha aggiunto Peppe Poma - nei posti in cui, come la Sicilia, le organizzazioni criminali e mafiose possono più facilmente fare proseliti sfruttando le occasioni offerte dalle innumerevoli sacche di povertà e di degrado anche culturale, i problemi da risolvere sono ancora tanti e gravi. Ma l’impegno ed i risultati ottenuti dalla DIA di Trapani ci devono dare coraggio e fiducia nel futuro. Inoltre, vorrei ribadire che tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità  istituzionale debbono riservare costante attenzione alle iniziative a sostegno della formazione di una nuova coscienza sociale che privilegi innanzitutto il rispetto della legalità. 

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