Ancora il Sen. D'Ali, ma che faccia tosta

E' da "sempre" che nelle stanze romane dei bottoni il Sen. D'Ali detiene il potere ed oggi, come un novello candidato parlamentare, ci propina le sue buone intenzioni / disegni di legge nei primi 100 giorni, se l'elettorato, confermerà la designazione a "divinis" di  Berlusconi, per il Senatore "novello". Ma dai, dove e' stato il caro Senatore nei 100, 1000 e più passa giorni fa?
Forse ad impegnarsi per favorire il rilancio socio-economico del sistema produttivo trapanese, magari sbracciandosi per accelerare l'avvio della Zona Franca Urbana di Erice, indispensabile per rilanciare sistemi di sviluppo e occupazionali, esentasse? Ma quando mai, tra una regata, una barca e l'altra e viaggi a destra e manca, ad arruolare pezzi di vecchia e unta politica del trapanese (anche sinistra, piu' che di centro-sinistra, che gli consentano di sopravvivere ad un declino di cui e' causa per le sue discutibili frequentazioni, spesso farcite da interessi non del tutto trasparenti e comunque a tutela di "imprenditori" amici, magari degli amici).
No caro Senatore, in questa provincia ci sta una classe imprenditoriale e professionale che non ha minimamente intenzione di fare anticamera davanti alla sua Segreteria e non intende baciarle più la mano. Ci sta una nuova classe imprenditoriale e professionale che chiede alla politica scelte e strategie a sostegno delle politiche di sviluppo e di crescita vere per il territorio, anche concorrenziali e non di certo assistenziali. L'ha capito o no? E i cittadini elettori del trapanese, questo l'hanno capito o continuano a turarsi il naso, mentre nel fondo schiena rischiano di continuare ad avere ...delle sorprese?
E poi, il riproporre la solita messianica visione (ad oggi sconfessata dalla mancanza di finanziamenti dedicati e di contro con maggiore tassazione sul groppone della città di Trapani) della fusione di Erice con Trapani. Non e' bastato un referendum avverso degli ericini, ma anche una doppia batosta elettorale, per spiegare al Senatur locale che non e' strada che spunta e che le logiche baronali e feudatarie, nonché  della terra di conquista sono state sconfitte storicamente e alcuni secoli fa?
E ancora, al grido di rinnovamento del Segretario PdL Alfano per le liste pulite, fuori i Dell'Utri e i vari Cosentino, ci ritroviamo invece il lista il Senatore D'Ali, che ha chiesto e ottenuto il processo con rito abbreviato, dopo che la DDA di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
E ancora peggio, il reverenziale timore di soggetti istituzionali (da alcuni Enti locali: Provincia, Comune di Marsala e Castelvetrano all'Universita' di Palermo e realta' associative minori), che costituiscono la maggioranza dell'Assemblea del Consorzio Universitario, di fatto assecondando la sua segreteria politica dall'alto della prima rappresentanza culturale e formativa trapanese: la Presidenza del Consorzio Universitario.
E allora: hai voglia di dare segnali di riscatto economico-imprenditoriale oltre che occupazionale e financo culturale in questa martoriata terra siciliana.
Certo, democrazia vuole che siano i Cittadini elettori a dire la loro: al riguardo mi auguro che tanti elettori moderati del trapanese, se proprio non vogliono votare l'unica alternativa nazionale rappresentata dal PD e dalla coalizione di centro-sinistra, ne quella centrista-montiana, quanto meno abbiano a dare un voto utile alla lista 5 Stelle di Grillo, sperando che insieme alla protesta arrivi da costoro anche la proposta che, se spesa senza demagogici conflitti d'interesse elettorale, sarà facile e proficuo terreno di confronto a servizio delle nostre comunità e delle città che vogliamo.

Giacomo Tranchida

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