Tenta il suicidio, salvata dai poliziotti

Il tempestivo intervento della polizia unita alla professionalità e coraggio di due poliziotti delle volanti che non hanno esitato a gettarsi in acqua, ha permesso di salvare una donna che in preda a disperazione per difficoltà economica, aveva deciso di togliersi la vita gettandosi tra le acque del fiume Bisenzio.
In particolare alle ore 13.25 di ieri, 5 aprile 2013 giungeva presso la centrale operativa della Questura la segnalazione del rinvenimento di un biglietto di addio lasciato da una donna, dai contenuti allarmanti in considerazione dei propositi di togliersi la vita, gettandosi nel fiume Bisenzio. Immediatamente personale dipendente della sala operativa si adoperava per l'individuazione della posizione della donna in argomento effettuando la geo-localizzazione dell'utenza in disponibilità alla predetta e risalendo all'ultima posizione registrata, ubicata nell'area urbana dei giardini adiacenti Viale Galilei, tangenti la pista ciclabile.
Pertanto una pattuglia di volante provvedeva a perlustrare minuziosamente tutta la pista ciclabile costeggiante il fiume Bisenzio fino al ponte pedonale in località Santa Lucia, ove gli agenti notavano la presenza di una giacca appoggiata a metà del parapetto del ponte ed un uomo che urlava all'insegna di una donna che si era appena gettata nel fiume. In effetti era ben visibile la testa ed un braccio di una figura femminile affiorare dall'acqua in mezzo al fiume, incagliata tra vari detriti, alberi e frasche formate dalla corrente del fiume in piena. Gli operatori, informavano immediatamente la sala operativa della drammatica evoluzione della situazione e contestualmente si precipitavano verso l'argine più vicino alla donna la quale, nel frattempo, più volte andava completamente sott'acqua per poi riemergere. Considerata la gravità dell'evento, del tempo necessario per attendere ulteriori soccorsi che sicuramente avrebbero compromesso la vita della persona sommersa dall'acqua, un operatore della volante dopo aversi tolto il cinturone e la giacca, si gettava a valle nuotando controcorrente verso la donna.
Nella circostanza anche l'ispettore coordinatore delle volanti dopo essersi tolto il cinturone e la giacca, si gettava a monte nell'acqua e, sfruttando la corrente, raggiungeva a nuoto la donna, afferrandola con manovra tecnica da salvamento all'altezza dell'incavo ascellare, in maniera tale da farla riemergere con la testa fuori dall'acqua per consentirle la respirazione. Dopo non poche difficoltà il primo operatore stremato dalle forze riusciva a raggiungere l'ispettore aiutandolo a condurre la donna verso l'argine del fiume ove veniva messa sicurezza e protetta dalle condizioni meteorologiche avverse a dall'impeto del fiume ingrossato dalla pioggia e colmo di detriti che colpivano più volte il corpo inerme della donna. Dopo aver con estrema difficoltà portato il corpo della donna sul greto del fiume, coadiuvati dal cittadino testimone che aveva assistito all'insano gesto della donna e all'evoluzione dell'evento, le veniva praticato dagli operatori, un massaggio cardiaco, alternato a respirazione artificiale, in attesa dell'arrivo del personale del 118 avvisato precedentemente.
Tale operazione, risultava efficace, in quanto la donna cominciava a dare segnali di ripresa rispetto ai segni evidenti di annegamento con difficoltà respiratoria, carnagione pallida e labbra cianotiche riscontrate mentre era in acqua. I soccorsi sanitari del 118, giungevano dopo circa una ventina di minuti ed il medico provvedeva a condurre la donna al locale Pronto Soccorso per le cure del caso in codice rosso.
Altra volante in contemporanea rispetto alla ricerca persona e successiva azione di soccorso compiuta dal personale della volante ALFA con l'ispettore coordinatore, raggiungeva l'abitazione della donna oggetto di soccorso, per prendere contatto con i figli della donna. Questi ultimi, consegnavano agli operatori un biglietto manoscritto di proprio pugno dalla signora destinato ai figli, nel quale la medesima esprimeva la volontà di compiere l'insano gesto per le non ottimali condizioni economiche della famiglia. La donna che ha tentato il suicidio veniva identificata come cittadina italiana di anni 51 residente a Prato.

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